Generali
Opzioni di verifica - Generali
Opzioni per le verifiche a fessurazione
Per le verifiche a fessurazione si possono impostare in questo foglio:
- l'aggressività ambientale,
- la sensibilità delle armature alla corrosione.
Per l'aggressività ambientale sono previsti tre livelli ad aggressività crescente:
- Ordinaria tutte le situazioni escluse le successive,
- Aggressiva ambiente con elevata umidità, scarso o nullo soleggiamento,
- Molto Aggressiva ambiente corrosivo, ambiente marino.
La sensibilità delle armature alla corrosione è funzione del tipo di armatura e in accordo con quanto riportato al punto 4.1.2.2.4 delle Ntc08, sono previsti due categorie di sensibilità:
- Poco sensibili per acciai ordinari e precompressi
- Sensibili per acciai zincati e inossidabili.
Le usuali armature da carpenteria rientrano quindi nel primo caso, purché siano rispettati i valori minimi di copriferro.
In funzione dell’aggressività ambientale e della sensibilità delle armature alla corrosione, il programma imposta le verifiche a fessurazione secondo la norma selezionata, attivando i check delle verifiche nel foglio Fattori sui materiali e le verifiche (per il controllo della decompressione o dell’apertura delle fessure) in corrispondenza delle combinazioni di carico richieste ed assegnando i parametri di soglia.
Le impostazioni sono eseguite secondo i prospetti combinatori riportati di seguito, in funzione della norma selezionata.
Quadro verifiche a fessurazione secondo Ntc18, Ntc08, Eurocodici
Condizioni ambientali |
Sensibilità armature |
Stato limite QP |
Stato limite FR |
Stato limite RA |
Ordinarie |
Poco sensibili |
Wd ≤ 0,3 mm |
Wd ≤ 0,4 mm |
|
Aggressive |
Poco sensibili |
Wd ≤ 0.2 mm |
Wd ≤ 0.3 mm |
|
Molto aggressive |
Poco sensibili |
Wd ≤ 0.2 mm |
Wd ≤ 0.2 mm |
|
Ordinarie |
Sensibili |
Wd ≤ 0,2 mm |
Wd ≤ 0,3 mm |
|
Aggressive |
Sensibili |
Decompressione |
Wd ≤ 0.3 mm |
|
Molto aggressive |
Sensibili |
Decompressione |
Formazione fess. |
Quadro verifiche a fessurazione secondo Ntc96
Aggressività ambientale |
Sensibilità armature |
Stato limite QP |
Stato limite FR |
Stato limite RA |
Minima |
Poco sensibili |
Wd ≤ 0,2 mm |
Wd ≤ 0,4 mm |
|
Moderata |
Poco sensibili |
Wd ≤ 0.1 mm |
Wd ≤ 0.2 mm |
|
Elevata |
Poco sensibili |
Wd ≤ 0.1 mm |
Wd ≤ 0.2 mm |
|
Minima |
Sensibili |
Wd ≤ 0,1 mm |
Wd ≤ 0,2 mm |
|
Moderata |
Sensibili |
Decompressione |
Wd ≤ 0.1 mm |
|
Elevata |
Sensibili |
Decompressione |
Wd ≤ 0.1 mm |
Opzioni per le verifiche di resistenza a taglio
In questo riquadro si ha la possibilità di impostare alcuni parametri relativi alla verifica di resistenza a taglio per stati limite ultimi.
Scorporo aliquota taglio portata dal cls
Quando si intenda seguire le disposizioni del §4.2.2.3.2/Ntc96 (Dm 9/1/96), è possibile contrassegnare la casella di attivazione e impostare sulla destra il valore dell'aliquota di scorporo da applicare al taglio resistente Tr,cls del calcestruzzo:
Nel sistema normativo Ntc96, infatti, il taglio agente di progetto/verifica delle staffe si ottiene come:
Ta,stf = max(0.5 Ta, Ta, - s Tr,cls )
in cui s può variare fra 0.0 e 1.0, rispettivamente per rappresentare
s=0 lo scorporo nullo (posizione più restrittiva),
s=1 lo scorporo massimo (posizione meno restrittiva).
In ogni caso si impone sempre che il 50% del taglio sia assorbito dalle staffe, come prescritto al punto citato.
Quando si imposta il sistema normativo Ntc96 le opzioni in esame sono attivate automaticamente e vengono disattivate quando si reimposta una norma diversa.
Inclinazione bielle compresse
Per la verifica a taglio ultima i sistemi normativi più recenti (Eurocodici, Ntc08 e Ntc18) permettono di considerare per le bielle compresse di calcestruzzo un angolo d'inclinazione θ minore di 45°, rispetto all'asse dell'elemento. Dalle espressioni di calcolo del taglio resistente dovuto alla staffatura Vrsd e del taglio resistente dovuto al calcestruzzo d'anima VRcd si vede che al ridursi dell'inclinazione dei puntoni, il taglio resistente Vrsd della staffatura aumenta e il taglio resistente VRcd dovuto al calcestruzzo diminuisce. Nei casi, tutto sommato frequenti, in cui il margine di sicurezza sul taglio resistente della componente calcestruzzo è maggiore, si può sfruttare l'opportunità di assumere un angolo θ minore di 45° per ottenere un valore finale di taglio resistente più favorevole.
Per conseguire questo obiettivo nel programma sono presenti due opzioni:
- la definizione numerica dell'angolo θ, che si esegue nelle varie tabelle delle Specifiche per i vari elementi: travi, pilastri, pareti, platee e plinti,
dove si potrà assegnare un valore numerico nel range 45° ≤ θ ≤ 21.8°, corrispondente alle limitazioni disposte dalla norma su tg θ: 1 ≤ tg θ ≤ 2.5. - la definizione del modo di calcolo, che si assegna nel foglio in esame, selezionando una delle due opzioni:
impostato eseguire la verifica assumendo il valore impostato nmericamente,
auto eseguire la verifica assumendo il valore θ calcolato in automatico, ovvero il valore più favorevole ottenibile uguagliando le due componenti Vrsd e VRcd.
Il programma prevede la possibilità di selezionare il modo di calcolo di θ in maniera differenziata per:
Slu/Slv verifiche a taglio collegate all'analisi lineare,
Gr/Psh verifiche a taglio per gerarchia delle resistenze e per il controllo delle crisi fragili da taglio nell'analisi pushover.
Per ulteriori informazioni si veda il paragrafo collegato del manuale teorico.
Contributi dei ferri sagomati
Con questa opzione si introduce nel programma la possibilità di tener conto dei ferri sagomati nella resistenza a taglio delle travi. A differenza della staffatura che è sempre efficace nel taglio indipendentemente dal segno di quest'ultimo, il contributo dei sagomati dipende dal verso del taglio, risultando efficace quando la sollecitazione di taglio crea isostatiche di trazione che si sovrappongono al tratto inclinato della sagomatura e non efficace quando il taglio si inverte. Da questa considerazione si intuisce che questa tecnica funziona bene nelle condizioni di carico statiche, in cui il taglio può variare d'intensità fra i vari inviluppi, ma sostanzialmente non subisce inversioni di segno, ma mostra dei limiti per le applicazioni in zona sismica, dove il taglio è soggetto solitamente ad inversione di segno al variare della direzione del sisma. La tecnica è stata molto in voga nel passato, grosso modo fino agli anni 80, dopodichè è andata gradualmente in disuso, mano mano che le zone sismiche diventavano sempre più estese e venivano riconosciuti i vantaggi della tecnica alternativa di porre in opere staffature più infittite. Queste infatti sono generalmente più economiche nella messa in opera ed assicurano altri importanti benefici legati all'effetto confinamento. Allo stato attuale, l'uso dei ferri sagomati non rientra nelle pratiche usuali delle nuove progettazioni, ma è utile poterne attivare gli effetti nell'ambito delle verifiche di edifici esistenti, dove potrebbe avere un certo peso.
In ogni caso, quando attivato, il contributo è sempre valutato in relazione alla direzione della sollecitazione tagliante ed in particolare risulta:
efficace nei casi in cui il taglio in esame induce trazione nel tratto inclinato della sagomatura,
non efficace nei casi in cui il taglio si inverte rispetto al caso precedente.
Si noti che nel programma i ferri sagomati non possono essere prodotti dalla fase di progetto, ma devono essere definiti autonomamente dall'utente per editing diretto delle armature. Risultano visibili nelle carpenterie delle travi, dove trovano applicazione i parametri di disposizione relativi al passo, definibili nel foglio delle Specifiche generali della armature.
Ferri sagomati nelle travi
Opzioni per l'effetto confinamento
Il confinamento è una pressione laterale esercitata sull'elemento, che contrasta la dilatazione associata alle compressione assiale. Questo effetto può essere prodotto dalla staffatura propria dell'elemento o da cerchiature messe in opera in momenti successivi in seguito ad interventi di rinforzo, come la staffatura dell'incamiciatura in c.a., la calastrellatura delle camicie in acciaio, i nastri pretesi del sistema Cam o gli avvolgimenti della fasciature in Frp.
In questo riquadro si ha la possibilità di impostare alcuni parametri relativi all'effetto confinamento prodotto dalla staffatura.
Modello per l'effetto confinamento prodotto dalla staffatura
L'utente può selezionare il modello da considerare per valutare gli effetti del confnamento prodotto dalla staffatura, scegliendo fra le seguenti opzioni:
- Ec8/Ntc18 Istruzioni in accordo a §C8.7.4.2.2/Ntc18, §C8.A.7.6/Ntc08, Newman&Newman(1971), Fardis 3.5,
- Ec2/Ntc18 in accordo a §4.1.2.1.2.1/Ntc18, §4.1.2.1.2.1/Ntc08,
- semplificato per continuità con versioni precedenti del software.
Fattore riduttivo dei contributi da contatto
Nel caso che la sezione dell'elemento sia in contatto con altri elementi (ad esempio nel caso di adiacenze pilastro/pilastro o pilastro/parete) si può tener conto dell'impedimento all'espansione prodotto dal contatto lungo quel lato impostando un fattore numerico variabile fra 0 ed 1:
0 effetto nullo,
1 effetto pieno.
Distanza efficace di aggancio
Questo parametro interviene solo nel caso in cui sia stata selezionata la modalità "semplificata" ed esprime la distanza massima [mm] fra il gancio di una staffa o di uno spillo da tondino affinchè quest'ultimo possa essere considerato validamente agganciato e contribuire alla trasmissioni della pressione di confinamento. Il valore può variare fra:
0: il tondino è considerato efficace solo se direttamente agganciato dalla staffa,
300: il tondino è considerato efficace se interno alla distanza assegnata.
Il valore predefinito è 100 mm.
Opzioni per il comportamento non dissipativo
Secondo la normativa tutte le costruzioni in zona sismica devono essere progettate ipotizzando uno dei due seguenti comportamenti strutturali [§7.2.2/Ntc18]:
- comportamento non dissipativo: in cui si assume che gli elementi rimangono in campo elastico o sostanzialmente elastico e la domanda derivante dall‘azione sismica è valutata assumendo fattori di comportamento opportunamente ridotti per i vari stati limite;
- comportamento dissipativo, in cui si assume che gli elementi possano evolvere in campo plastico e la domanda derivante dall‘azione sismica è calcolata considerando le capacità dissipative degli elementi attraverso il fattore di comportamento q [§ 7.3/Ntc18].
In particolare, quando si esegue il calcolo per comportamento non dissipativo bisogna rispettare le disposizioni limitative riguardanti il fattore di comportamento q, come sintetizzato nella seguente tabella, dalla quale si evince che per lo stato limite Slv debbono essere assunti valori q≤1.5.
Si dispone altresì che l'analisi in condizioni di comportamento non dissipativo (che indicheremo da qui in poi con l'acronimo ND) possa essere utilizzata per le seguenti finalità:
- come limitazione della domanda di resistenza per la progettazione in capacità [§7.2.2/Ntc18].
in questo caso l'analisi ND consente di mitigare la severità dei principi di gerarchia di resistenza, limitando la domanda del meccanismo fragile al valore che si ottiene dal calcolo ND; - come comportamento di progetto per strutture di elevazione (a classe di duttilità nulla) [§7.2.2/Ntc18].
in questo caso, la maggiore onerosità dell'analisi ND (con un fattore di comportamento q=1.5 per Slv) viene bilanciata dalla possibilità di escludere l'applicazione della gerarchia delle resistenze [§7.3.6/Ntc18].
Con riguardo alle strutture di fondazioni superficiali si dispone inoltre che il loro dimensionamento venga eseguito assumendo un comportamento non dissipativo e che quindi non sia necessario per esse dimensionare le armature per ottenere un comportamento duttile (ovvero non si richiede l'applicazione della progettazione in capacità)[§7.2.5/Ntc18].
Alla luce di questa introduzione, possiamo meglio comprendere il significato dei due parametri richiesti nel presente riquadro.
Applicazione del comportamento dissipativo alle fondazioni
Contrassegnando la casella, il dimensionameto delle fondazioni verrà eseguito in campo sostanzialmente elastico, trascurando quindi le capacità deformative dei materiali oltre il limite elastico.
Fattore di comportamento per analisi in condizioni non dissipative
Come si vede dalla tabella riportata sopra, nel calcolo per comportamento non dissipativo si richiede un fattore di comportamento q≤1.5 per Slv e tale valore può essere impostato nel campo predisposto nel riquadro in esame.
Opzioni per compatibilità con versioni precedenti
Il presente parametro risponde essenzialmente ad una esigenza di continuità con modi implementativi utilizzati in versioni precedenti del software e che nella versione attuale hanno trovato uno sviluppo più in linea con gli studi più recenti.