Foglio Specifiche Generali
Il foglio si apre scegliendo il comando Progetto|Specifiche|Generali e contiene specifiche di progetto di carattere generale.
Il foglio delle Specifiche generali sulle armature si presenta suddiviso in quattro riquadri principali: Generali, Armature travi, Armature pilastri/parete e Armature platee.
Pulsante "Default generale"
Cliccando sul pulsante "Default generale" vengono reimpostati i valori presenti nella form e, rispondendo affermativamente alla richiesta, anche le specifiche di progetto in base al sistema normativo selezionato, alla presenza dell'azione sismica ed alla classe di duttilità nelle seguenti tabelle:
- Specifiche travi
- Specifiche pilastri
- Specifiche pareti
- Specifiche platee
- Specifiche plinti
- Ferri (la lunghezza minima ganci staffe)
Un quadro completo comparativo sulla impostazione delle specifiche di progetto in accordo con le varie norme citate è disponibile al paragrafo Configurazione guidata dei parametri di progetto, riportato più avanti.
Specifiche generali
Le specifiche di carattere generale sono le seguenti.
Coefficiente di omogeneizzazione
E' richiesto il valore del coefficiente di omogeneizzazione da assumere nell'ambito della verifica della sezione. Come è noto, esso corrisponde al rapporto tra i moduli elastici dell'acciaio e del calcestruzzo e la normativa ne fissa convenzionalmente il valore in 15.
Risoluzione di taglio delle barre
Il parametro, che può assumere valori interi da 1 a 50, esprime, in cm, il passo di taglio dei ferri longitudinali sia nelle travi che nei pilastri. L'effetto del parametro è quella di amplificare la lunghezza totale dei ferri fino al successivo valore multiplo della risoluzione di taglio assegnata. Assegnando ad esempio come risoluzione di taglio il valore 10 cm, tutti i ferri longitudinali avranno lunghezze multiple del valore 10.
Numero massimo dei gruppi di rastremazione
Il parametro può assumere valori interi da 1 a 5 ed esprime il massimo numero di rastremazioni accettabili in uno stesso gruppo di ferri, limitatamente ai ferri longitudinali delle travi e ai gruppi di ferri composti da un numero elevato di tondini (pari a tre o superiore).
Per evitare brusche variazioni dell'area di ferro converrebbe evitare che i ferri del gruppo si interrompano contemporaneamente ad una medesima ascissa e converrebbe graduare le interruzioni all'interno della zona. D'altra parte questo comporta una distinta delle armature più articolata e maggiori oneri di sagomatura. Il parametro consente all'utente di scegliere la soluzione che meglio si adatta alle esigenze locali di compromesso in quanto impone al programma il numero massimo di interruzioni accettabili per rastremare gradualmente i ferri del gruppo.
Assegnando il valore 1 il gruppo non sarà rastremato e i ferri saranno interrotti contemporaneamente alla medesima ascissa. Con un valore superiore il gruppo presenterà un numero di rastremazioni al massimo pari al valore assegnato, compatibilmente col numero di ferri presenti.
Specifiche armature travi
Riportiamo di seguito le specifiche relative alle travi.
Lunghezza massima nominale delle barre nelle travi
Si assegnerà la lunghezza massima delle barre di armatura nelle travi, espressa in metri e al netto degli ancoraggi. Si ricorda che, per esigenze commerciali, la lunghezza di taglio standard dei ferri disponibili è di 12 m.
Lunghezza di ricoprimento nodo
Il parametro, espresso in cm, influenza il prolungamento dei ferri all’interno dei nodi pilastro, imponendo un prolungamento nel nodo almeno pari al valore assegnato e comunque limitato in automatico alla dimensione del pilastro nella direzione della trave. Per valori bassi del parametro il prolungamento del ferro è in genere quello strettamente necessario ad assicurare l’ancoraggio del ferro a partire dal bordo della trave. Se si vuole un maggiore prolungamento, occorrerà inserire un valore più alto per la lunghezza di ricoprimento. Ad esempio, se un pilastro ad un estremo di trave ha una dimensione 120 e si vuole che il ferro della trave ricopra tutto il pilastro, bisognerà assegnare una lunghezza massima di ricoprimento almeno pari a 120 cm. Se si assegna un valore maggiore, il prolungamento rimane comunque limitato alla dimensione 120 del pilastro.
Allineamento minimo per la continuità dei ferri
Il parametro ha influenza sulla continuità dei ferri tra una trave e quella adiacente, quando siano presenti disallineamenti in pianta o quando le sezioni trasversali abbiano dimensione di base diversa, come ad esempio nel caso di una trave emergente che prosegue con una trave a spessore. In questi casi, le due sezioni trasversali delle travi condividono una parte in comune, che se di dimensioni ridotte può rendere difficoltosa la prosecuzione dei ferri fra una trave e l’altra.
Il parametro consente di definire una soglia utile per la prosecuzione dei ferri, in termini di rapporto fra la larghezza condivisa e la larghezza massima delle due travi. Quando questo rapporto è al di sotto della soglia prefissata i ferri vengono spezzati, altrimenti possono continuare. Valori bassi rendono la condizione di prolungabilità più facile da soddisfare, valori alti la rendono al contrario più stringente. Il valore predefinito del parametro e il 50%.
Amplificazione ancoraggio ferri nei nodi
Il fattore esprime l'amplificazione dell'ancoraggio dei ferri delle travi quando questi vengano ripiegati nel nodo. La norma fissa per tale parametro il valore 1.25 per le strutture dissipative (Ntc08 p. 7.4.6.2.1, Ntc18 p. 7.4.6.2.1) e il fattore 1.00 (nessuna amplificazione) per le strutture non dissipative.
Il dato è ridefinito in automatico secondo i valori predefiniti appena enunciati, quando si modifica la classe di duttilità nel foglio dei Parametri sismici.
Passo sagomati [%L]
Lunghezza del passo dei sagomati in % della luce delle travi, valori ammessi da 0 a 40%.
Passo iniziale sagomati [%P]
Passo iniziale per una serie consecutiva di sagomati in % del Passo sagomati definito subito sopra, valori ammessi tra 0 e 100%.
Preferenza terminazione ferri
Nella lista a tendina si può scegliere la modalità di attraversamento del nodo per i ferri delle travi, scegliendo fra le due opzioni:
- nel nodo: il ferro è ripiegato nel nodo con l'eventuale amplificazione dell'ancoraggio,
- in campata il ferro prosegue ed è ancorato nella campata successiva, oltre la zona critica.
Modo di aumento staffatura nelle travi
Nella fase di progetto, quando si calcola la staffatura nelle zone della travata, il programma applica una procedure basata sull'infittimento del passo, che si articola nel prefissare il diametro di progetto e il numero di bracci della staffa nelle due direzioni e di calcolare l'interasse delle staffe che porta al completo soddisfacimento delle verifiche.
Una strategia di questo tipo funziona bene, ma può essere necessario stabilire cosa fare quando l'interasse delle staffe sia troppo piccolo per poter essere accettato, ovvero minore dell'interasse minimo delle staffe definito dall'utente nel foglio delle Specifiche armature travi.
In questo caso, infatti, ci sono varie alternative che si possono intraprendere e l'utente può sceglire nella presente lista a tendina la strategia da adottare, della procedura generale di progetto, che si compone di una particolare combinazione delle tecniche di seguito esposte.
P riduzione del passo,
D aumento del diametro della staffa,
B aumento del numero di bracci, in una o entrambe le direzioni della sezione,
C aumento del numero di staffe chiuse affiancate.
Considerato questo, le opzioni disponibili nella tendina sono indicate sinteticamente con gli acronimi che identificano la sequenza delle priorità:
- PDB Passo, Diametro, Bracci,
- PDC Passo, Diametro, Chiuse,
- PBD Passo, Bracci, Diametro,
- PBC Passo, Bracci, Chiuse,
- PCD Passo, Chiuse, Diametro,
- PCB Passo, Chiuse, Bracci,
Specifiche armature pilastri
Queste le specifiche che si riferiscono ai pilastri.
Lunghezza massima nominale delle barre nei pilastri
Si intende la lunghezza massima delle barre di armatura nei pilastri al netto degli ancoraggi. In fase di progetto delle armature, il programma cercherà di disporre le barre sui lembi prolungandole il più possibile, rispettando comunque il vincolo sulla lunghezza massima nominale qui assegnato. Tipicamente, se si desiderano barre interrotte ad ogni piano si dovrà settare la lunghezza nominale con un valore pari o leggermente superiore all’altezza di piano più ricorrente.
Lunghezza minima di ripresa
Il parametro definisce di quanto devono sporgere i ferri di ripresa in corrispondenza della giunzione effettuata al livello di piano, fatto salvo il rispetto della lunghezza di ancoraggio.
In altri termini, l’altezza del ciuffo di ferri di ripresa è assunta come:
L. ripresa = max (L. ancoraggio, L.min di ripresa).
Rapporto minimo di risega
Il parametro definisce il rapporto minimo fra le dimensioni verticale/orizzontale delle riseghe ferri nei pilastri, che può variare da
0.50 ovvero dimensione verticale maggiore di metà della dimensione orizzontale
10.0 ovvero dimensione verticale maggiore di 10 volte quella orizzontale.
Il valore predefinito è 1.0 che rappresenta una risega in cui il tratto inclinato forma un angolo di maggiore o uguale a 45° rispetto all'orizzontale.
Raggio utile di ammarro
Il parametro è utilizzato per definire la distanza massima entro la quale un ferro superiore può utilmente essere agganciato da un ferro inferiore posto sullo stesso lembo nelle riprese di armatura dei pilastri. Se ad esempio, un ferro longitudinale ha inferiormente un ferro di diametro eguale o maggiore posto sullo stesso lembo e ricadente all’interno del raggio utile di aggancio, il ferro superiore si attesta alla quota del livello e quello inferiore viene prolungato per agganciare quello superiore.
Se il programma non trova le condizioni per l’aggancio puntuale tra singoli ferri, passa ad un controllo meno restrittivo a livello di area di ripresa. In particolare, si controlla che:
- l’area ferro di ripresa presente al lembo sia sufficiente per agganciare i ferri superiori,
- i lembi non siano traslati, per effetto di rastremazione della sezione, più del raggio minimo di ammarro.
Se il controllo risulta soddisfatto, il ferro superiore si considera agganciato (anche se non puntualmente) e si attesta alla quota di piano. In caso contrario, il ferro superiore viene prolungato inferiormente nel pilastro, generando un ferro ammarrato, caratterizzato in tabella pilastri da una quota iniziale negativa (cioè posta al disotto del livello di riferimento).
Il valore di default per il raggio utile di ammarro è 15 cm. Valori maggiori rendono meno restrittiva la condizione di ammarro e quindi riducono la probabilità di avere ferri a quota iniziale negativa.
Un altro parametro su cui agire per ridurre l’incidenza dei ferri ammarrati è il modo di ripresa ferri, descritto al paragrafo seguente. Selezionando l’opzione “con monconi” si istruisce il programma ad aggiungere monconi al pilastro inferiore per assicurare una area ferro sufficiente per la ripresa.
NOTA: Si tenga presente, comunque, che in presenza di forti rastremazioni fra pilastro inferiore e superiore, il fascio di ferri di ripresa, pur sufficiente a livello di area, dovrà essere opportunamente sagomato e staffato per incanalarlo efficacemente all’interno del pilastro superiore.
Passo di uniformazione
Con questo parametro si stabilisce un criterio per uniformare la staffatura in due zone consecutive del pilastro: se il passo fra le due zone non differisce più del valore qui impostato, allora le due staffature vengono uniformate al passo minore delle due.
Terminazioni ripiegate dei ferri
Contrassegnando o meno la casella di selezione si può scegliere se i ferri dei pilastri debbano essere ripiegati fino al completo sviluppo dell'ancoraggio o se si ritiene sufficiente la terminazione diritta senza ripiegatura.
Adegua tondini di spigolo al max
Contrassegnando la casella si sceglie di adottare per i feri di spigolo il diametro massimo fra i due scelti dal programma per i lembi B e H. Ad esempio, se per le esigenze di progetto i diametri scelti fossero ∅12 per i lembi B e ∅16 per i lembi H, per i ferri di spigolo verrà adottato il massimo fra i due ovvero il ∅16. Se la casella non viene selezionata, per i ferri di spigolo si utilizzerà il diametro predefinito per i vari spigoli, che in genere corrisponde a quello dei lembi B, a meno degli spigoli posti sulle ali di sezioni a T che invece vengono associati ai lembi H.
Modo scelta diametro
Nella fase di progetto, il programma sceglie il diametro dei ferri da disporre sui lembi B e il diametro dei ferri da disporre sui lembi H.
Il processo di scelta del diametro si basa in generale sulla misura di due condizioni: la prima è lo sfrido di area di ferro (differenza fra l'area esprimibile con un dato diametro e l'area richiesta), la seconda è lo scostamento dell'interferro ottenibile rispetto all'interferro desiderato, con valori differenziati per lembi B e H e composti sulle tre zone del pilastro.
In questa lista a tendina l'utente può selezionare i criteri da utilizzare per la scelta del diametro, selezionando una delle due opzioni disponibili:
area ed interferro: porta alla scelta del diametro con la migliore prestazione combinata per minimizzare gli sfridi di area e lo scostamento dell'interferro,
solo area: porta alla scelta del diametro con la migliore prestazione solo per minimizzare gli sfridi.
Modo di ripresa ferri
Le riprese di armatura dei pilastri effettuate a livello di piano possono essere eseguite con due diverse modalità:
- con ammarri (default),
- con monconi.
Scegliendo la modalità con ammarri, un ferro superiore che non ha un corrispondente ferro inferiore utile per l’aggancio (cioè di almeno uguale diametro e posto nell’intorno definito dal raggio di ammarro) viene prolungato inferiormente (ammarrato) nel pilastro inferiore. Questi ferri sono caratterizzati in tabella pilastri da una quota iniziale negativa, cioè posta al di sotto del piano di riferimento. Questa è la soluzione che porta un maggior risparmio di armatura, sebbene può creare problemi di disposizione in cantiere, in quanto tale ferro va disposto prima di eseguire il getto del pilastro inferiore, in cui deve essere ancorato.
Scegliendo la modalità con monconi, il programma assicura per ogni lembo una area complessiva di ripresa sufficiente ad agganciare i ferri superiori, aggiungendo eventualmente monconi superiori, rispetto all’area strettamente richiesta dal soddisfacimento delle verifiche e delle specifiche di progetto. In questo modo, ai ferri superiori è assicurato l’aggancio in termini di area globale sul lembo e l’incidenza dei ferri ammarrati cala drasticamente. Per contro, aumenta leggermente la quantità di ferro globale richiesta nei pilastri.
NOTA: Come già detto nel paragrafo “Raggio utile di ammarro”, anche se le condizioni a livello di area sono soddisfatte, il fascio di ferri di ripresa dovrà essere efficacemente guidato all’interno del pilastro superiore, adottando opportune sagomature “a becco” nel caso di forti rastremazioni fra pilastro inferiore e superiore.
Modo di aumento staffatura nei pilastri
Nella fase di progetto, quando si calcola la staffatura nelle zone della pilastrata, il programma applica una procedure basata sull'infittimento del passo, che si articola nel prefissare il diametro di progetto e il numero di bracci della staffa nelle due direzioni e di calcolare l'interasse delle staffe che porta al completo soddisfacimento delle verifiche.
Una strategia di questo tipo funziona bene, ma può essere necessario stabilire cosa fare quando l'interasse delle staffe sia troppo piccolo per poter essere accettato, ovvero minore dell'interasse minimo delle staffe definito dall'utente nel foglio delle Specifiche armature pilastri.
In questo caso, infatti, ci sono varie alternative che si possono intraprendere e l'utente può sceglire nella presente lista a tendina la strategia da adottare, della procedura generale di progetto, che si compone di una particolare combinazione delle tecniche di seguito esposte.
P riduzione del passo,
D aumento del diametro della staffa,
B aumento del numero di bracci, in una o entrambe le direzioni della sezione,
C aumento del numero di staffe chiuse affiancate.
Considerato questo, le opzioni disponibili nella tendina sono indicate sinteticamente con gli acronimi che identificano la sequenza delle priorità:
- PDB Passo, Diametro, Bracci,
- PDC Passo, Diametro, Chiuse,
- PBD Passo, Bracci, Diametro,
- PBC Passo, Bracci, Chiuse,
- PCD Passo, Chiuse, Diametro,
- PCB Passo, Chiuse, Bracci,
Modo di disposizione staffatura nei pilastri
Per assicurare alle funzioni di progetto della staffatura una adeguata flessibilità d'uso nei più svariati contesti, l'utente può esprimere in questa lista a tendina la propria preferenza sulla disposizione della staffatura lungo la luce del pilastro, secondo le tre seguenti opzioni:
- staffatura differenziata:
è la scelta predefinita che permette la maggiore economia di materiale, a fronte di una più soluzione dispositiva differenziata su tre tre zone (estremi, mezzeria, nodo); - staffatura uniformata:
in questo caso la staffatura nel tratto di testa e del nodo sono uniformate nel senso più restrittivo, ottenendo una disposizione più semplice, a fronte di un maggiore quantitativo di ferro da mettere in opera; - staffatura nodale nulla:
in questo caso la staffatura nei nodi non verrà calcolata e rimarrà nulla, in maniera da esprimere casi molto frequenti in edifici esistenti di vecchia fattura.
Naturalmente tutte queste opzioni influenzano la fase di progetto della staffatura, ma non impedisce all'utente di editare manualmente la staffatura una volta calcolata, per configurarla nel modo desiderato o per rappresentare al meglio le condizioni di un edificio esistente.
Specifiche armature platee
Riportiamo di seguito le specifiche relative alle platee.
Simmetria armature sotto le travi
Il progetto armature delle platee dispone in prossimità di ciascuna trave di contorno delle barre di infittimento, ancorate nella trave stessa. Nelle situazioni in cui una trave è compresa tra due campi platea contigui, può essere preferibile disporre un’unica armatura continua passante al di sotto della trave. Abilitando questa opzione il programma predispone tale simmetria prendendo in considerazione l’armatura massima tra le zone a destra e a sinistra di ogni trave compresa tra due campi platea.
Progetto a taglio con armature specifiche
Con questa opzione, l'utente ha l'opportunità di scegliere se il progetto a taglio debba avvenire:
- senza armature specifiche a taglio:
aumentando l'area dei ferri inferiori e facendo leva quindi sull'effetto “spinotto” da essi prodotto per incrementare la resistenza a taglio (schema adottato nelle versioni 9 e precedenti del programma), - con armature specifiche a taglio:
prevedendo una opportuna distribuzione di spilli sull'area della platea, ben ancorati alle armature inferiori e superiori, tali da produrre un'area resistente a taglio in direzione verticale.
In quest'ultimo caso l'incidenza degli spilli è mediata eventualmente dall'aumento del diametro per evitare concentrazioni troppo fitte, che potrebbero creare difficoltà operative nella messa in opera.
In linea generale, l'adozione di armature specifiche a taglio è potenzialmente in grado di evitare infittimenti eccessivi dell'armatura orizzontale inferiore, in platee soggette a forti carichi verticali, quando queste siano progettate a taglio senza ricorrere ad armature specifiche.