Nella versione 13.x del programma Por 2000 vengono introdotte nuove funzionalità che rendono il programma ancora più versatile sia per le nuove progettazioni, sia per gli interventi su strutture esistenti.

Ma vediamo nel dettaglio le novità che caratterizzano la nuova versione. 

Rinforzi differenziati sui due paramenti della muratura

In questa versione è adesso possibile impostare rinforzi differenziati sui due paramenti della muratura, ad esempio un intonaco Frcm su un paramento e una ristilatura armata sull'altro. Naturalmente è possibile combinare varie tipologie di paramenti di rinforzo fra loro, dall'intonaco armato tradizionale, all'affiancamento murario, alla placcatura Frp o ai nuovi tipi di intonaci con reti in fibra o metalliche. 

La nuova funzionalità consente innanzitutto di modellare alcune tipologie di rinforzi già in catalogo di alcune case produttrici, nate dall'esigenza sempre più sentita di tutelare il "faccia a vista" di murature di pregio, prevedendo un rinforzo ad intonaco su una delle facciate e un rinforzo reversibile e compatibile con le esigenze di tutela sull'altro paramento. 

In linea generale, però la possibilità di differenziare i rinforzi sui due paramenti permette nuovi sviluppi progettuali, come ad esempio la possibilità di modulare interventi su murature già consolidate nel passato, mantenendo uno dei paramenti, se ben conservato, e sostituendo l'altro qualora ce ne fosse bisogno con un  nuovo intervento di rinforzo. 



L'utente dovrà solo assegnare i tipi di rinforzo da applicare separatamente sui due paramenti, specificando gli eventuali spessori aggiuntivi. Il programma valuterà in automatico i fattori di incremento per la resistenza a compressione, a taglio, per i moduli elastici e per la duttilità, tenendo conto della mutua interazione delle due tipologie. Rimane comunque sempre la possibilità di bloccare le correlazioni automatiche, nel caso l'utente voglia impostare valori correttivi autonomi. 


Arricchimento verifiche degli elementi secondari

Nella nuova release del programma sono state arricchite le verifiche degli elementi secondari, ovvero di quegli elementi individuati dal §7.2.3 delle Ntc18 che non sono considerati resistenti nell’ambito dell’analisi sismica, ma che tuttavia svolgono ruoli strutturali fondamentali per l’assorbimento dei carichi gravitazionali e per la distribuzione degli scarichi sulle murature portanti o sul terreno di fondazione. Parliamo quindi di elementi quali le travi di elevazione, le travi di fondazione e gli architravi posti sulle aperture. Ora, se per le travi di elevazione le verifiche sotto carichi statici erano già disponibili nella precedente versione del programma, nella nuova versione le verifiche vengono estese anche alle travi di fondazione ed agli architravi, liberando così l'utente dalla necessità di provvedere alla verifiche di tali elementi al di fuori del programma. 

Nel caso delle travi di fondazione in c.a. la verifica scaturisce dalla modellazione del graticcio di travi su suolo alla Winkler e per ogni elemento viene valutata la sollecitazione massima a momento e taglio in tre zone lungo la luce e confrontata con la relativa resistenza, valutata in base alla resistenza del calcestruzzo e dell'acciaio, nonché alla quantità di ferro e di staffe. 

Nel caso degli architravi la verifica nasce dallo schema statico locale dell'elemento, considerato appoggiato-appoggiato e soggetto al peso del cuneo di muratura che sovrasta l'architrave ed agli eventuali carichi trasmessi dai solai sovrastanti. Anche in questo caso si esegue la verifica a flessione e a taglio in tre zone lungo la luce, confrontando i valori agenti di momento e taglio con i corrispondenti valori resistenti, valutati in base al materiale (c.a./acciaio/legno) ed alla sezione resistente dell'architrave. 



Introduzione di pilastri nei nodi

Nella versione V13 si ha la possibilità di introdurre nei nodi elementi di tipo pilastro, costituiti da materiale murario, in c.a. con relativa armatura, in acciaio e in legno. 

Per l'elemento si assegna la sezione trasversale, che in accoppiata col materiale permette di modellare: 

  • pilastri in muratura rettangolari, circolari, ellittici, a T,
  • pilastri in c.a. rettangolari, circolari, ad L, a T,.
  • pilastri in acciaio con profilati a doppio T (HE, IPE) o tubolari (rettangolari o circolari),
  • pilastri in legno rettangolari.

La posizione del pilastro rispetto al nodo può essere regolata definendo il filo fisso di aggancio ed eventualmente specificando le due componenti di traslazione nelle due direzioni in pianta. 


 

Modellazione della muratura confinata

Le murature confinate sono state introdotte come tipologia strutturare a se stante nel §4.5.8 delle Ntc18, che le definisce come murature costituite da elementi resistenti artificiali pieni e semipieni, dotate di elementi di confinamento in calcestruzzo armato o muratura armata, la cui progettazione può essere svolta applicando integralmente quanto previsto negli Eurocodici strutturali. 

In particolare gli EuroCodici impongono di considerare i contributi di rigidezza e resistenza sia degli elementi murari, sia degli elementi confinanti, questi ultimi in ragione dei materiali e delle caratteristiche geometriche che li compongono. 

Ulteriori disposizioni per l'adozione di murature confinate in zone sismiche sono date al §7.8.4,che impongono per gli interventi di nuova progettazione l'applicazione delle regole di dettaglio indicate al  § 7.8.6.3, richiamate sinteticamente di seguito:

  • collegare gli elementi di confinamento orizzontali e verticali al sistema strutturale principale,
  • adottare per gli elementi di confinamento orizzontali e verticali dimensioni trasversali non minori di 150 mm,
  • posizionare elementi di confinamento verticali lungo i bordi liberi di ogni parete strutturale, su entrambi i lati delle aperture aventi area maggiore di 1,5 m2, all’interno delle pareti con passo non maggiore di 5 m, alle intersezioni delle pareti strutturali, in tutti i casi in cui gli elementi di confinamento più vicini siano ad una distanza superiore a 1,5 m;
  • posizionare gli elementi di confinamento orizzontali nel piano della parete ad ogni piano e, in ogni caso, ad un passo non maggiore di 4 m;
  • prevedere negli elementi di confinamento una armatura longitudinale con area non inferiore a 300 mm2 o all’1% della sezione trasversale;
  • prevedere negli elementi di confinamento staffe con diametro non inferiore a 5 mm e passo non maggiore di 15 cm.


Stante queste disposizioni, la nuova versione permette di modellare le murature confinate in accordo con esse in quanto rende possibile modellare nel dettaglio sia gli elementi murari confinati, sia gli elementi di contorno confinanti, questi ultimi rappresentati da:

  • cordoli definiti sui pannelli (elementi già previsti nelle versioni precedenti),
  • ritti posti ai lati delle aperture, corrispondenti ai ritti di cerchiatura (rinforzo già previsto nella versione precedente),
  • pilastri nodali (elementi di nuova introduzione, descritti al punto precedente).



Mediante i pilastri nodali l'utente ha la possibilità di rispettare nel modello la presenza di elementi confinanti verticali posti alle intersezioni delle pareti o anche di rispettare la presenza di elementi confinanti con passo non maggiore di 5 m, infittendo opportunamente i nodi. 

Mediante la cerchiatura delle aperture, l'utente può disporre elementi confinanti su entrambi i lati delle aperture e di estendere l'estensione del ritto a tutta altezza per intercettare i cordoli inferiore e superiore (opzione di nuova introduzione in V13), con la possibilità di escludere la cerchiatura delle piccole aperture (con area inferiore a 1,5 m2).

Le disposizioni relative all'armatura di elementi confinanti in c.a. possono venire imposte nella definizione stessa dei tipi di armatura applicati ai pilastri nodali o ai ritti di cerchiatura. 

Si noti anche che la modellazione in Por V13 delle murature confinate è più estensiva di quella data dalle attuali norme italiane, in quanto permette di tener conto di elementi confinanti (pilastri e di ritti di cerchiatura) anche in acciaio e legno.