Definiscono delle tipologie ricorrenti da assegnare agli elementi strutturali per caratterizzarne dimensioni, caratteristiche meccaniche, ecc. In un edificio possono essere presenti, ad esempio due o tre tipi di murature diverse o di solai. Il programma ha già predefinite alcune fra le tipologie più comuni, altre possono essere create, aggiungendo o modificando una tipologia già presente.

  • I tipi di muratura

I tipi di muratura contengono tutte le informazioni tipologiche e meccaniche dei materiali. In particolare viene definito il tipo di blocco resistente (laterizio, calcestruzzo, pietrame, ecc.), la qualità della malta, la tipologia dell'armatura nel caso di murature armate, la classe di esecuzione della muratura, il grado di connessione trasversale fra i paramenti. Si assegnano inoltre il peso proprio e tutte le caratteristiche meccaniche di interesse per il calcolo: resistenza a compressione e a taglio, moduli elastici normale e tangenziale, i fattori di sicurezza, i limiti di duttilità. 

In funzione dei blocchi, della malta e della connessione trasversale il programma può impostare in automatico i valori delle resistenze e dei moduli elastici, secondo correlazioni e tabelle disponibili in letteratura. In alternativa, le caratteristiche meccaniche possono essere impostate direttamente dall'utente, se ricavate ad esempio da prove o da altra documentazione.

Ad ogni tipo di muratura il programma assegna un colore di riferimento, utile per contraddistinguere gli elementi murari nelle viste grafiche.

Per la definizione dei parametri meccanici è stata predisposta una procedura guidata, come mostrato di seguito.

Altri materiali

Oltre alle murature, il programma consente la definizione di altri materiali che intervengono negli elementi trave, nei rinforzi murari o nelle cerchiature delle aperture:

  • calcestruzzi armati,
  • barre per c.a.,
  • acciai strutturali,
  • legni strutturali
  • compositi fibrorinforzati.

I materiali vengono descritti con tutti i parametri di interesse per le verifiche di resistenza o per la caratterizzazione dei limiti di duttilità.

Tipi di sezioni

Per consentire una maggiore libertà nella modellazione di travi o della cerchiatura delle aperture, il programma permette dalla versione V12 di definire anche sezioni trasversali di varie forme per definire elementi in c.a., in acciaio o in legno. Compaiono anche sezioni per muratura, utilizzate nella descrizioni delle fondazioni che frequentemente possono presentare svasature o allargamenti della base fondale e richiedere quindi l’adozione di sezioni a T rovescio. 



I tipi di fondazione

Definiscono le tipologie delle fondazioni, con i dati riguardanti il tipo di materiale, l’altezza, le dimensioni dell’anima e delle ali laterali, la deformabilità del sottofondo, il carico limite e i relativi fattori riduttivi da considerare nelle verifiche delle tensioni sul terreno in campo statico e sismico.

I tipi di fondazione di applicano ai pannelli definiti come muro di fondazione.

A partire dalla versione V12 è disponibile per i tipi di fondazione un nuovo parametro che permette di caratterizzare il grado di connessione della tipologia in esame, fra i due estremi della fondazione isolata (ovvero virtualmente senza connessioni) e la fondazione pienamente connessa (ovvero facente parte di un insieme interconnesso a graticcio). 

I tipi di trave

Definiscono le tipologie delle travi, con riguardo al tipo di materiale e alla sezione.

Nella versione V12 la modellazione delle travi è stata estesa sotto vari aspetti, sia come arricchimento delle sezioni e del materiale, sia come modellazione e verifica. Le travi in c.a. possono essere rettangolari o a T ed è possibile definirne l’armatura longitudinale e la staffatura su tre zone della luce. Sono inoltre previste travi in acciaio con profilati Ipe, He, angolari o tubolari e travi rettangolari in legno. 

E’ adesso possibile costituire sistemi di travi a graticcio, ovvero con interconnessioni trave su trave, sia in elevazione (per modellare impalcati o coperture nervate), sia in fondazione (per modellare fondazioni in c.a.  connesse nei nodi). La modellazione delle travi consente inoltre di conoscere le sollecitazioni derivanti dai carichi statici e di procedere alla loro verifica come elementi secondari, ovvero come elementi considerati non resistenti nella risposta  sismica, ma necessari per i carichi verticali. Per tutti i materiali citati sono previste le griglie di definizione, con tutti i dati meccanici richiesti dalle verifiche. 

I tipi di impalcati

I tipi di impalcato si caratterizzano in base alla tecnologia costruttiva (latero-cementizio, in legno, in acciaio) e con altri dati riguardanti le dimensioni dei travetti, la capacità di ripartizione trasversale e il peso proprio. 

I tipi di apertura

Descrivono le porte e le finestre presenti nei pannelli. Sono richieste le dimensioni di ingombro del vano, i dettagli dell’anta (mazzetta, quadro e sguincio) e dell’architrave (freccia, materiale e sezione trasversale). 

I tipi di cordoli

Al cordolo è affidata una duplice funzione: quella di ammorsare il pannello al solaio, per evitare distacchi e martellamenti, e quella di conferire un grado di vincolo al pannello sottostante, da considerare nella verifica a presso flessione in presenza di forze sismiche trasversali d’inerzia.

Il tipo di cordolo è definito dalle dimensioni trasversali, dalla tipologia (in c.a. continuo, in c.a. ammorsato, con profilati metallici, ecc.), dalla resistenza trasversale di ammorsamento e dal grado di vincolo che conferiscono al pannello sul quale è applicato. E' anche possibile assegnare l'assenza di cordolo.

I tipi di rinforzi per murature

Il programma consente la definizione dei tipi di rinforzo da applicare ai paramenti esterni dei pannelli murari. Sono previste alcune tipologie classiche come l’affiancamento murario e l’intonaco armato, che comportano un aumento di spessore, bilaterale o monolaterale, da specificare per ogni pannello. Sono disponibili anche gli intonaci armati di nuova tecnologia (FRCM, SRG e CRM), i placcaggi con fibre in composito o in accaio (FRP, SRP), le ristilature armate dei giunti con fili di acciaio (RIA) o in fibra (RIF), le cuciture attive in lamine di acciaio pretese (CAM). 

Ogni intervento ha i suoi pro e contro, in termini di prestazioni meccaniche, durabilità, invasività o anche di reversibilità quando questa prestazione fosse richiesta. Inoltre, per gli interventi riguardanti edifici di interesse storico, deve essere attentamente valutata la compatibilità generale con le esigenze di tutela e conservazione.

L’affiancamento murario è probabilmente una delle tecniche più antiche e consiste nell’affiancare in aderenza ad una muratura debole, una muratura di nuova costituzione, avendo cura di realizzarne anche la connessione trasversale. In questo modo si realizza una muratura sandwick le cui caratteristiche meccaniche possono ottenersi da una media pesata sugli spessori delle caratteristiche delle murature componenti. 

La ristilatura armata consiste nello scarificare i giunti di malta per una profondità di 4-5 cm, facendo passare all'interno di essi una maglia continua di sottili funi in acciaio o in fibra, da solidarizzare alla muratura con connettori trasversali e successivamente da ricoprire con miscele di malta fino al riempimento del giunto. Punti di forza di tale tecnica sono la buona reversibilità dell'intervento e la possibilità di mantenere la muratura a faccia vista, caratteristica molto apprezzata per il rinforzo di murature storiche e di pregio. Il rinforzo è espressamente previsto nella tabella C8.5.II della Cm2019, che definisce i coefficienti correttivi da applicarsi alle caratteristiche di resistenza delle murature rinforzate con tale tecnica, raccomandando per i moduli elastici l'adozione di valori d'incremento ridotti del 50%. 

Gli intonaci armati di nuova tecnologia (FRCM, SRG e CRM) ripropongono i concetti di base dell’intonaco armato tradizionale, ma ricollocati nell’ambito di sistemi certificati che consentono di superarne alcuni limiti riconosciuti, quali la durabilità nel tempo, la scarsa traspirabilità e la ridotta compatibilità con strutture murarie di interesse storico-monumentale.  La comune rete elettrosaldata viene quindi sostituita da reti in fibra o di acciaio inossidabile,  il betoncino dei paramenti si ottiene con malte speciali e le legature vengono realizzate con tecniche e componenti ottimizzati. L'effetto del rinforzo è valutato pannello per pannello, determinando i fattori correttivi delle resistenze e dei moduli elastici della muratura rinforzata, considerando il contributo dovuto alla rete (aree efficaci e resistenza a trazione) e il contributo dovuto ai paramenti (qualità della matrice e relativi spessori).  

I placcaggi con fibre in composito (FRP) o reti in accaio (SRP) sono applicati con matrici organiche (resine epossidiche, poliuteraniche, ecc.) con una disposizione in genere discontinua sulla superficie della muratura, mediante strisce distanziate di una determinata larghezza poste in due direzioni. In questo caso il contributo della matrice è del tutto trascurabile e l’effetto del rinforzo è dovuto esclusivamente all’area efficace delle fibre o della rete metallica. 

Il sistema delle cuciture attive (CAM) è costituito da una maglia tridimensionale di nastri in acciaio inox, leggermente pretesi, che producono un effetto di precompressione triassiale sulle murature. Permette buoni incrementi di resistenza e duttilità ed è molto indicato per murature con scarsa connessione trasversale fra i paramenti. Non consente  però la conservazione del faccia a vista.

I tipi di rinforzo per le aperture

Previsto il rinforzo delle aperture tramite cerchiatura, realizzabile con telaio in c.a. o in acciaio, intelaiatura in legno o mediante ringrossi murari.


Possibili varianti per la cerchiatura delle aperture: in c.a., in acciaio, in legno, in muratura


Gli effetti sono valutati sia a livello locale, nell’ambito delle verifiche locali o nel controllo degli interventi di riparazione, sia a livello dell’analisi pushover.

I tipi di armatura per murature armate

I tipi di armatura definiscono quantità e diametri dei ferri di rinforzo da disporre nelle murature armate. Sono previste per default due tipologie di riferimento, in accordo rispettivamente alle disposizioni delle Ntc96 e delle Ntc08. In particolare vengono definite le armature verticali da disporre alle estremità dei maschi, in corrispondenza cioè dei nodi o dei lati di eventuali aperture, e le armature diffuse verticali ed orizzontali. Vengono infine assegnate le percentuali minime di ferro rispetto alle aree di muratura, che possono comportare l'inserimento di ferri diffusi aggiuntivi. .

Tipi di armatura per elementi in c.a.

La caratterizzazione degli elementi in c.a. richiede la conoscenza delle caratteristiche meccaniche dei materiali (calcestruzzo e ferro), la forma e la dimensione della sezione trasversale e l’armatura presente in alcune sezioni significative lungo la luce. Nel caso delle travi si suppone l’armatura variabile in tre zone lungo la luce, mentre per ritti, traversi di cerchiature ed architravi in c.a. si suppone una armatura costante sulla luce. 

I tipi di armatura consentono di descrivere posizione e quantità dei tondini presenti ai lembi di una sezione e la sua staffatura, in maniera da rendere possibile calcoli di verifica sia di elementi travi (considerate in quest’ambito come elementi secondari), sia di elementi di cerchiatura.