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  • Vi si assegnano le coordinate ed altri valori caratteristici dei nodi di incrocio, cioè di quei punti in cui si trova l’estremità di un pannello o la posizione di un pilastro.


  • Coordinate X e Y
  • I due valori numerici richiesti esprimono le coordinate X e Y del nodo in pianta, rispetto ad un sistema di riferimento fissato dall’utente. L’unità di misura è espressa in termini di lunghezza principale.
  • Filo fisso ff
  • Il filo fisso identifica il punto di aggancio al nodo dei pilastri che verranno definiti nel nodo ai vari livelli. 

In particolare viene identificata sulla sezione del pilastro una posizione mediante un numero da 1 a 9, secondo la topologia del tastierino numerico della tastiera ruotato nella direzione di orientazione del pilastro (ovvero secondo l'angolo alfa che si assegna alla colonna successiva). In figura si vedono le posizioni dei fili fissi al variare dell'orientazione del pilastro. 

Il punto della sezione del pilastro così individuato verrà fatto corrispondere alla posizione geometrica del nodo.

Si tenga presente che le nove posizioni del filo fisso sono riferite al rettangolo d'ingombro bxh della sezione, nel caso di sezioni rettangolari o circolari, e al rettangolo dell'anima nel caso di sezioni di forma diversa.

Posizioni del filo fisso al variare dell'orientazione del pilastro


Posizionamento di un pilastro con i fili fissi 1, 5, 9 ed orientazione alfa=90°

  • Orientazione alfa
  • L'orientazione permette di ruotare i pilastri che verranno definiti nel nodo ai vari livelli e rappresenta l'angolo che la direzione H del pilastro forma con l'asse X del sistema di riferimento.

  • Effetto dell'orientazione variata da 90° a 60° per i casi della figura precedente. 

  • Limitazioni alle rimozioni di nodi:
  • non è possibile rimuovere nodi impegnati da pannelli o da solai.
  • Effetti connessi alla modifica dei dati inseriti:
  • La modifica delle coordinate di un nodo ne comporta lo spostamento dalla vecchia posizione alla nuova. Ad un qualsiasi livello, i pannelli e i solai insistenti sul nodo subiscono l’effetto della modifica apportata: ciò causa l’azzeramento dei risultati dell’analisi strutturale e delle verifiche eventualmente condotte in quanto è stata generata una riorganizzazione locale nella disposizione degli elementi.
  • Nel caso lo spostamento di un nodo sia tale da creare nuove intersezioni dei pannelli già disposti, il programma non procede in automatico a spezzare e a riorganizzare i pannelli, come nella versione 98, ma lascia tale iniziativa all’utente col comando “Spezza e riorganizza” disponibile nella barra strumenti Oggetto/Azione.
  • Se il nodo, al termine dello spostamento ricade su un altro nodo, uno dei due è assorbito dall’altro. Questa funzione è molto utile quando un muro, per un errore di inserimento, risulti suddiviso in due pannelli separati da un nodo intermedio. In questo caso basta spostare il nodo intermedio su uno dei due nodi di estremo per ricostituire la monoliticità del muro.