Riferimenti normativi
Note per l’analisi di reti antincendio in Hydronet
Riferimenti normativi per l’analisi di reti antincendio
Una rete idrica antincendio è un sistema di protezione attiva contro l’incendio e come tale è normata dal cosiddetto Decreto Impianti del 20/12/2012, che
- al punto 4 fornisce disposizioni per le reti di idranti, rimandando alla norma UNI 10779,
- al punto 5 fornisce disposizioni per gli impianti sprinkler, rinviando alla norma UNI 12845.
Storicamente la mitigazione del rischio incendio ha sempre messo in primo piano le misure di protezione passiva, ma la tendenza attuale è quella di bilanciare opportunamente strategie passive ed attive per assicurare un maggiore livello di sicurezza.
DM 20 dicembre 2012 “ Decreto Impianti”
Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l’incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi.
Di seguito, si riportano i richiami espliciti alle norme UNI contenute nel Decreto Impianti:
- UNI 10779 per la progettazione delle reti di idranti
- UNI 12845 per la progettazione degli impianti sprinkler
Norma Uni 10779
Impianti di estinzione incendi / Reti di idranti / Progettazione, installazione ed esercizio
La norma specifica i requisiti minimi da soddisfare nella progettazione, installazione ed esercizio degli impianti idrici permanentemente in pressione, destinati all’alimentazione di idranti e naspi antincendio.
Vengono definiti i livelli di rischio e i criteri di dimensionamento degli impianti per ogni livello di rischio.
Ai fini della presente norma si identificano i seguenti livelli di area:
B.1.1 Aree di Livello 1
Aree nelle quali la quantità e/o la combustibilità dei materiali presenti sono basse e che presentano comunque basso rischio di incendio in termini di probabilità d'innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo dell’incendio da parte delle squadre di emergenza.
Le aree di livello 1 possono essere assimilate a quelle definite di classe LH ed OH 1 dalla UNI EN 12845.
B.1.2 Aree di Livello 2
Aree nelle quali c’è una presenza non trascurabile di materiali combustibili e che presentano un moderato rischio di incendio come probabilità d'innesco, velocità di propagazione di un incendio e possibilità di controllo dell'incendio stesso da parte delle squadre di emergenza.
Le aree di livello 2 possono essere assimilate a quelle definite di classe OH 2, 3 e 4 dalla UNI EN 12845.
B.1.3 Aree di Livello 3
Sono le aree nelle quali c’è una notevole presenza di materiali combustibili e che presentano un alto rischio di incendio in termini di probabilità d'innesco, velocità di propagazione delle fiamme e possibilità di controllo dell'incendio da parte delle squadre di emergenza.
Le aree di livello 3 possono essere assimilate a quelle definite di classe HHP e/o HHS dalla UNI EN 12485,
Nota:
La pressione residua, da intendersi all'ingresso, è valutata nel punto di connessione dell'idrante a muro/naspo alla rete idrica.
La portata Q è legata alla pressione P dalla seguente formula:
con Q espressa in [l/min] P espressa in [bar]
ovvero alla seguente quando la pressione si esprime con altra unità di misura:
con Q espressa in [l/min] P espressa in [MPa]
Il fattore K è il coefficiente di efflusso (caratteristico) dell’erogatore ed è espresso in [l/min bar0.5]
ed è fornito dal produttore dell’idrante/naspo, come ricavabile dai cataloghi.
Tabella indicativa dei fattori K per vari tipi di naspi
Si distinguono:
naspi a prestazione normale se caratterizzati da Q = 35 l/min a 2 bar (K=24.75)
naspi a prestazione elevata se caratterizzati da Q = 60 l/min a 3 bar (K=34.65)
Tabella indicativa dei fattori K per vari tipi di idranti a muro
La tipologia di idrante previsto dalla UNI 10779 prevede Q = 120 l/min a 2 bar (K=85)
B.2.2.1 Reti di idranti per aree di livello 1
Nelle aree di livello 1 deve essere prevista almeno una rete di idranti per la protezione interna degli edifici.
L'alimentazione idrica deve garantire l’erogazione prevista per almeno 30 min.
L'impianto deve essere in grado di garantire una portata, per ciascun idrante a muro DN 45 o naspo, non minore di 0,002 m3/s (120 litri/min) ad una pressione residua non minore di 0,2 MPa (2 bar) considerando simultaneamente operativi non meno di 2 idranti nella posizione idraulicamente più sfavorevole.
In condizioni di rischio particolarmente basso rispetto al livello in questione, specialmente se le dimensioni delle aree sono limitate, si può prevedere l’installazione di soli naspi dimensionati in modo da garantire una portata per ciascun naspo non minore di 35 litri/min ad una pressione residua non minore di 0,2 MPa (2 bar) considerando simultaneamente operativi non meno di 4 naspi nella posizione idraulicamente più sfavorita. La condizione di rischio ridotto deve essere adeguatamente documentata in fase di progetto.
In presenza di più colonne montanti, l’impianto deve avere caratteristiche tali da garantire per ogni montante le condizioni idrauliche e di contemporaneità sopra indicate, e di assicurare, per tali condizioni, il funzionamento contemporaneo di almeno 2 colonne montanti.
B.2.2.2 Rete di idranti per aree di livello 2
Nelle aree di livello 2 deve essere prevista una rete di idranti predisposta sia per la protezione esterna sia per la protezione interna negli edifici.
L'alimentazione idrica deve garantire l’erogazione prevista per almeno 60 min.
L'impianto deve garantire una portata, per ciascun idrante a muro DN 45 o naspo, non minore di 0,002 m 3 /s (120 litri/min) ad una pressione residua non minore di 0,2 Mpa (2 bar) considerando simultaneamente operativi non meno di 3 idranti nella posizione idraulicamente più sfavorevole.
In condizioni di rischio particolarmente basso al livello in questione, specialmente se le dimensioni delle aree sono limitate, si può prevedere l’installazione di soli naspi dimensionati in modo da garantire una portata per ciascun naspo non minore di 0,001 m3/s (60 litri/min) ad una pressione residua non minore di 0,2 MPa (2 bar) considerando simultaneamente operativi non meno di 4 naspi nella posizione idraulicamente più sfavorevole. La condizione di rischio ridotto deve essere adeguatamente documentata in fase di progetto.
In presenza di più colonne montanti, l’impianto deve avere caratteristiche tali da garantire per ogni montante le condizioni idrauliche e di contemporaneità sopra indicate e di assicurare, per tali condizioni, il funzionamento contemporaneo di almeno 2 colonne montanti.
Inoltre, per la protezione esterna, ma senza contemporaneità con la protezione interna,
deve essere garantita una portata, per ciascun attacco DN 70, non minore di 0,005 m3/s (300 litri/min) ad una pressione residua non minore di 0,4 MPa (4 bar) considerando simultaneamente operativi non meno di 4 attacchi nella posizione idraulicamente più sfavorevole.
B.2.2.3 Rete di idranti per aree di livello 3
Nelle aree di livello 3 deve essere prevista una rete di idranti predisposta sia per la protezione esterna sia per la protezione interna degli edifici.
L'alimentazione idrica deve garantire l’erogazione prevista per almeno 120 min.
L'impianto deve garantire una portata, per ciascun idrante DN 45 o naspo, non minore di 0,002 m3/s (120 litri/min) ad una pressione residua non minore di 0,2 MPa (2 bar) considerando simultaneamente operativi non meno di 4 idranti nella posizione idraulicamente più sfavorevole.
In presenza di più colonne montanti, l’impianto deve avere caratteristiche tali da garantire per ogni montante le condizioni idrauliche e di contemporaneità sopra indicate e di assicurare, per tali condizioni, il funzionamento contemporaneo di almeno 2 colonne montanti.
Inoltre, per la protezione esterna, ma senza contemporaneità con la protezione interna, deve essere garantita una portata, per ciascun attacco DN 70, non minore di 0,005 m3/s (300 litri/min) ad una pressione residua non minore di 0,4 MPa (4 bar) considerando simultaneamente operativi non meno di 6 attacchi nella posizione idraulicamente più sfavorevole.
In caso siano previsti impianti automatici di spegnimento, l’autonomia complessiva dell'alimentazione può essere ridotta a 90 min ed il numero di attacchi DN 70 da considerare simultaneamente operativi può essere limitato a 4, ferme restando tutte le altre condizioni.
Norma Uni 12845
Installazioni fisse antincendio – Sistemi automatici a sprinkler – Progettazione, installazione e manutenzione
La norma si rivolge ai sistemi automatici sprinkler per rilevare la presenza di un incendio ed estinguerlo nello stadio iniziale con acqua, oppure di tenere sotto controllo le fiamme in modo che l'estinzione possa essere completata con altri mezzi.
Essa tratta la classificazione dei pericoli, la disposizione delle alimentazioni idriche, i componenti da utilizzare, l'installazione, le prove e il collaudo del sistema, la manutenzione e l'ampliamento dei sistemi esistenti, e individua, per gli edifici, le indicazioni costruttive necessarie per garantire una prestazione soddisfacente dei sistemi sprinkler conformemente alla presente norma europea.