Una volta che l'analisi sia stata eseguita, col presente comando si apre la griglia del Quadro verifiche, che fornisce un quadro sintetico immediato delle prestazioni della rete, con la messa in evidenza dei valori che non soddisfano le prestazioni richieste.

In linea generale, i valori limiti dei parametri idraulici che definiscono il range di accettabilità dipendono dalla particolare applicazione che si sta modellando e possono discendere sia da disposizioni di normativa sia da limitazioni autonome del progettista per rispettare particolari standard di qualità o prestazioni imposte dalla committenza. 

Nel primo caso si può vedere un quadro delle verifiche con alcuni esiti negativi, mentre nel secondo caso tutte le verifiche sono soddisfatte, segno di una rete ben dimensionata.



I valori a carico dell'utente sono i valori limiti (Lim.min/Lim.max) della velocità del flusso e dell'altezza piezometrica, che sono parametri significativi per tutte le reti idriche in pressione, ma con valori differenziati in funzione del particolare contesto applicativo. 

Inserendo nella presente griglia i valori limiti massimi e minimi per l'altezza piezometrica e la velocità di flusso immediatamente a valle dell'analisi è possibile ottenere l'esito delle verifiche:

HLmin < Hnodo < HLmax

VLmin < Vramo < VLmax

Vengono inoltre eseguite verifiche riguardanti il funzionamento degli erogatori e della durata di scarica negli impianti antincendio. In questo caso i valori limite della portata e della pressione agli erogatori vengono ottenuti in automatico dal programma, sulla base dei valori assegnati, in corrispondenza dell'erogatore maggiormente impegnato. Anche la durata minima di scarica è ottenuta dal programma in base al livello di pericolosità assegnato alla rete antincendio.

In linea generale le escursioni consentite o raccomandabili di tali parametri idraulici dipendono dalla particolare applicazione che si sta modellando e possono discendere sia da disposizioni di normativa sia da limitazioni autonome del progettista per rispettare particolari standard di qualità o prestazioni imposte dalla committenza. 

Nelle colonne min e max sono riportati in automatico i valori di esercizio ottenuti dall'analisi per tutti gli scenari di carico definiti. 

Nell'ultima colonne si riporta l'esito (si/no) della condizione di verifica e nel caso di esito negativo i valori di esercizio fuori norma verrano evidenziati in rosso. 


Disposizioni per acquedotti

Nel caso di un acquedotto, la principale verifica da soddisfare è quella del carico minimo nei nodi, che deve risultare non minore di 5 m di colonna d'acqua, in condizioni di esercizio, anche in conseguenza di qualsivoglia manovra di emergenza (DPR 24/05/98/§2.2.3.1). Altre verifiche legate essenzialmente a problematiche tecnologiche potrebbero riguardare il carico piezometrico massimo, funzione della classe di resistenza alla pressione interna delle tubazioni utilizzate, e le velocità minime e massime di flusso.

Nelle "Linee guida per la redazione dei progetti di acquedotti" pubblicate dal Gruppo Acea si trovano utili riferimenti:

  • la pendenza p delle tubazioni dovrebbe rispettare le seguenti condizioni (§6.2.4):
    p 0.2% nei tratti ascendenti,
    p 0.4% nei tratti discendenti,
  • la velocità minima vmin e massima vmax in condotta dovrebbero rispettare le seguenti condizioni (§6.2.4):
    vmin 0.4 m/s,
    vmax 2.0 m/s.


Inoltre al § 6.3 viene trattata l'aspetto del dimensionameto idraulico che porta alla stima delle portate di progetto in base al numero di abitanti da servire ed alla  e la dotazione idrica giornaliera,  [l/(abitante∙giorno)], definita secondo la normativa di riferimento vigente, ad esempio il Piano Regolatore Generale degli Acquedotti approvato dai vari governi regionali. 


Disposizioni per rete anticendio

Nel caso di un impianto antincendio, si dovrà garantire agli erogatori una pressione e una portata non inferiore a valori limite predefiniti in funzione del livello di pericolosità, per i vari scenari di funzionamento significativi per la rete, prevedendo dispositivi attivi sia in zone favorite, sia in zone sfavorite idraulicamente. In questo caso i riferimenti si ritrovano nella normativa tecnica, costitiuta dal Decreto impianti DM 20 dicembre 2012, dalla norma Uni 10779 per le reti di idranti, dalla norma Uni 12845 per gli impianti a sprinkler.Le verifiche sulle prestazioni degli erogatori (indicate in figura alle terza e quarta riga) saranno riportate solo in presenza di nodi erogatori. 

Inoltre bisogna controllare la durata di scarica, ovvero il periodo di tempo per il quale bisogna garantire l'alimentazione degli idranti, prescritto dalla norma tecnica in funzione del livello di pericolo dell'impianto. La capacità in durata di scarica dipenderà dalla portata spillata dai serbatoi e dalla loro capacità di riserva in volume d'acqua.