L’analisi è eseguita con il metodo dell’equilibrio limite, di cui sono disponibili le formulazioni date da Morgenstern-Price, Bell, Jambu, Bishop, Fellenius, implementate nel programma in forma particolarmente ottimizzata, per migliorare il processo di convergenza e ampliare il campo di applicabilità. Il pendio è analizzato sotto l’azione dei pesi propri, dei carichi assegnati, della spinta idrostatica sulla frattura di distacco e dell’accelerazione sismica orizzontale e verticale, definite queste ultime in base al sistema normativo adottato (Ntc08 o Ntc96). L’azione sismica orizzontale è applicata in direzione dello scorrimento, mentre per quella verticale si considerano entrambi i versi, corrispondenti all’incremento e al decremento dei pesi agenti, e valutando i coefficienti di sicurezza per entrambi i casi.

Contributo alla stabilità offerto dagli interventi

Il contributo alla stabilità offerto dagli interventi varia in funzione della loro tipologia, ma in linea generale tiene conto sia delle caratteristiche meccaniche dell’intervento, sia della situazione geotecnica locale. Per i tiranti e le geogriglie, ad esempio, si considerano gli effetti dovuti all’incompleto sviluppo dell’ancoraggio. Per i muri e le paratie si valuta la spinta stabilizzante massima, compatibile con diversi possibili meccanismi di crisi, come lo scorrimento o il ribaltamento dell’opera, la rottura del fronte spingente o del terreno compreso fra pali distanziati, la crisi strutturale dell’opera stessa.

Una volta eseguita l’analisi è possibile conoscere il contributo offerto dall’intervento, sia con una interrogazione immediata da mouse, sia nel report di stampa.

Informazioni sul contributo offerto dagli interventi

Nella vista Modello e nella vista Strisce, si possono ottenere informazioni sul contributo alla stabilità offerto dagli interventi con lo strumento Individua  della barra strumenti:

       Selezionare lo strumento Individua della barra strumenti.         
       Cliccare quindi sull'intervento da interrogare (muro, paratia, tirante o geogriglia),        
       L’informazione compare in alto a sinistra e scompare quando si rilascia il click.


Nelle due figure seguenti si mostra il confronto fra i contributi di una paratia continua e una paratia di pali distanziati.


Analisi di superfici assegnate

Il programma prevede l’analisi simultanea di tutte le superfici assegnate dall’utente, definite come singole superfici o tramite maglie di centri. Ad analisi conclusa, compare immediatamente una tabella sintetica con i fattori di sicurezza registrati. Nella vista delle strisce è invece disponibile il diagramma delle tensioni mobilitate sulla superficie di scivolamento e, nel caso delle maglie di centri, anche le curve di livello per i centri ad uguale sicurezza, visualizzate con codice colore.

Analisi a ricerca automatica

Una delle caratteristiche di eccellenza del programma è l’analisi automatica, basata su una strategia numerica iterativa che, a partire da una superficie d’innesco iniziale, evolve in maniera automatica verso configurazioni di scivolamento a coefficiente minore, fino a pervenire ad una soluzione di minimo. Il processo viene attuato ricercando il punto di minimo della funzione coefficiente di sicurezza, in termini di opportuni parametri descrittivi della superficie di scivolamento. L’evoluzione grafica della superficie e l’andamento decrescente del coefficiente di sicurezza possono essere seguiti a video in animazione grafica, fino al raggiungimento della configurazione critica. Nel processo si tiene conto di tutte le influenze prodotte dalla condizione stratigrafica e idrostatica del pendio, dei carichi e dei contributi offerti dagli interventi di consolidamento.

Nelle figure successive si vede il risultato dell’analisi automatica condotta su superficie circolare.

La prima figura si riferisce allo stato iniziale del processo e mostra la superficie iniziale da cui parte il processo di ricerca. La seconda si riferisce, invece, allo stato finale ad analisi conclusa e mostra la superficie ottenuta dal processo di minimizzazione. I coefficienti di sicurezza iniziale e finale sono riportati nel titolo e consentono di valutare la differenza di sicurezza fra le due configurazioni.



Le due figure seguenti si riferiscono ad una analisi automatica condotta su superficie generica e, come le precedenti, mostrano la configurazione di partenza e quella finale.