Rimane sempre possibile schematizzare la parete tramite l'elemento pilastro, il quale è un elemento complesso, dotato di tratti rigidi estremità e deformabile sia a taglio sia a flessione. In virtù di queste due considerazioni, la schematizzazione della parete può essere realizzata in modo analogo ai pilastri correnti, avendo cura di scomporre la parete in uno, due, o anche più, pilastri allineati. Il numero di tali pilastri dipende essenzialmente da quante travi incidono sulla parete in direzione ortogonale ad essa, in modo che ognuna possa essere correttamente allineata in pianta. Ai tali pilastri vanno quindi assegnate sezioni con dimensioni tali da consentire il completo riempimento della luce compresa tra questi. Per una corretta modellazione, si raccomanda di definire le campate di collegamento fra un pilastro e il successivo ed assegnare alle corrispondenti travi una sezione non nulla. Le dimensioni trasversali di tale sezione non sono rilevanti, in quanto in questo caso queste travi di collegamento avranno luce netta nulla e per questo sono riconosciute dal programma come elementi infinitamente rigidi a flessione e a taglio. I singoli pilastri allineati e combacianti, collegati da elementi trave infinitamente rigidi, ricostruiscono a livello di modello strutturale la monoliticità della parete.