Nel caso sia stata selezionata la norma Rsp2011/MA “Le Règlement de Construction Parasismique” del Marocco, il foglio dei Parametri Sismici si presenta come nella seguente figura:


Localizzazione del sito

In questa norma il rischio sismico è espresso mediante una doppia la suddivisione del territorio in zone di sismicità omogenee: la prima riferita all'accelerazione massima orizzontale al suolo Amax [g], la seconda alla velocità massima orizzontale del suolo Vmax [m/s], chiamato anche coefficiente di velocità (vitesse).


Ogni sito di costruzione sarà caratterizzato quindi da:

zona di velocità:                variabile da 0 a 5 con valori crescenti di Vmax,

zona di accelerazione:        variabile da 0 a 5 con valori crescenti di Amax.


Zona di velocità

Vmax [m/s]


Zona di accelerazione

Amax [g]

0

0,00


0

0,04

1

0,07


1

0,07

2

0,10


2

0,10

3

0,13


3

0,14

4

0,17


4

0,17


In questa tabella i valori sono riferiti alla probabilità di superamento del 10% in 50 anni, ovvero ad un periodo di ritorno dell'azione sismica di 475 anni. Tipicamente questo è il livello di intensità che caratterizza lo stato limite di salvaguardia vita (Slv) nelle attuali norme tecniche europee.

Parametri tipologici

In questo riquadro si assegna :

  • la tipologia della costruzione, che definisce il sistema tipologico di controventamento per le azioni sismiche, che influenza il fattore di comportamento K;
  • la classe d'importanza, che classifica l'edificio in base alle conseguenze socio-economiche dei danni che potrà subire in caso di sisma e stabilisce il coefficiente d'importanza I amplificativo dell'azione sismica;
  • il livello di duttilità, che stabilisce la capacità di dissipazione dell'energia che si vuole conferire alla struttura per ottenere una maggiore sicurezza nei riguardi dell'azione sismica; esso  influenza  il coefficiente di duttilità K, detto anche fattore di comportamento o di struttura, che riduce l'accelerazione sismica spettrale all'aumentare del livello di duttilità.


Classe e coefficiente d'importanza

Classe di  importanza

Tipi di edifici

Coefficiente di importanza I

Classe I

edifici di importanza vitale: centri decisionali, ospedali, grandi serbatoi d'acqua, centrali energetiche, caserme di polizia;

1,3

Classe II

edifici di grande affollamento: scuole, biblioteche, musei, sale di spettacolo, o di sport, grandi edifici di culto, sale di ricevimento (oltre 330 persone), sedi del parlamento, centri commerciali;

1,2

Classe III

edifici di civile abitazione, uffici, ambienti commerciali e quant'altro non compreso nelle categorie precedenti;

1,0


Livello di duttilità

Livello di duttilità

Tipi di edifici

Coefficiente di duttilità K

Debole
ND1

E' il livello di duttilità minimo che non richiede alla struttura particolari capacità dissipative e limita la risposta al campo sostanzialmente elastico.

1,4 .. 2,0

Classe II
ND2

E' il livello di duttilità medio che richiede alla struttura una media capacità dissipativa, con l'escursione della risposta in campo anelastico e la protezione da rotture di tipo fragile.

2,1 .. 3,5

Classe III

ND3

E' il livello di duttilità più elevato, che richiede alla struttura una grande  capacità dissipativa, da conseguire con la cura dei dettagli costruttivi per aumentare la duttilità e rendere stabili le zone dissipative.

2,8 .. 5,0

Coefficiente di duttilità o di comportamento

Il coefficiente di duttilità K, detto anche fattore di comportamento o di struttura, è un fattore riduttivo dell'accelerazione sismica spettrale dipendente dal livello di duttilità (aumenta all'aumentare del livello di duttilità) e dalla tipologia strutturale.


Coefficiente di duttilità o di comportamento

Tipologia strutturale in c.a.

ND1

ND2

ND3

Telai

2

3,5

5,0

Telai-setti

2

3

4,0

Setti

1,4

2,1

2,8

Setti accoppiati

1,8

2,5

3,5

Regolarità strutturale

In questo riquadro si imposta la regolarità in pianta e in elevazione, secondo i requisiti richiesti al p. 3.2.1 e 3.2.2 della norma in questione. Per gli edifici regolari è possibile applicare l'approccio statico equivalente, altrimenti è necessario eseguire l'analisi sismica mediante l'approcio dinamico modale.

Categorie del suolo

In questo riquadro vengono definite i parametri che caratterizzano il suolo di fondazione ai fini sismici:

  • categoria stratigrafica,
  • categoria topografica.
Categoria stratigrafica del suolo di fondazione

L’informazione definisce gli effetti di amplificazioni legati alle condizioni stratigrafiche del terreno di fondazione e che si riassume nel coefficiente di amplificazione stratigrafica SS.

La norma distingue cinque categorie di suolo di fondazione: S1, S2, S3, S4, S5, in funzione delle caratteristiche meccaniche del suolo e del suo spessore, come riportato in tabella.


Cat. stratigrafica

Natura

Coeff. strat. Ss

S1

Roccia prefonda

Suoli duri spessori ˂ 30 m

1,00

S2

Suoli duri spessore ≥ 30 m

Suoli friabili spessore ˂ 30 m

1,20

S3

Suoli friabili spessori ≥ 15 m

Suoli morbidi spessore ˂ 10 m

1,40

S4

Suoli morbidi spessore ≥ 10 m  

1,80

S5

Condizioni speciali  

da stabilire


Categoria topografica del suolo di fondazione

Sebbene la norma Rsp2011/MA non preveda una amplificazione sismica per effetti topografici (se non in via semplificata nel calcolo delle opere di sostegno), è possibile in questo foglio definire le condizioni topografiche del terreno di fondazione e valutare il conseguente effetto amplificativo  in analogia ad altre norme tecniche che lo prevedono espressamente oppure digitando in autonomia il fattore amplificativo St. In tabella sono riportati i valori associati a quattro condizioni topografiche definite dall'inclinazione media del pendio i (espressa in °) e della posizione del sito rispetto al pendio (in cima, a mezza costa o alla base).

Se non si vuole tener conto di questo aspetto selezionare la categoria topografia con fattore topografico unitario (ininfluente) o digitare direttamente tale valore.


Categoria topografica

Coeff. top.ST

Piano con i <15°

1,00

Pendio con i ≥15° in cima

Pendio con i ≥15° in mezzo

Pendio con i ≥15° alla base

1,00

1,10

1,20

Rilievo con 15° < i < 30° in cima

Rilievo con 15° < i < 30° in mezzo

Rilievo con 15° < i < 30° alla base

1,00

1,10

1,20

Rilievo con i ≥ 30° in cima

Rilievo con i ≥ 30° in mezzo

Rilievo con i ≥ 30° alla base

1,00

1,20

1,40

Parametri spettrali

In base ai parametri assegnati il programma valuta i restanti parametri spettrali secondo le espressioni riportate in normativa e li riporta nel riquadro in basso sul foglio:

  • il coefficiente di velocità,
  • i periodi spettrali Tc e Td,
  • il fattore riduttivo per spettro verticale,
  • l'accelerazione al suolo per sisma orizzontale,
  • l'accelerazione al suolo per sisma verticale.