Opzioni di verifica - Edifici esistenti



Opzioni per interventi di miglioramento e di adeguamento sismico

Il riquadro posto nella parte inferiore del foglio è dedicato alla gestione degli interventi di miglioramento ed adeguamento sismico su edifici esistenti, che notoriamente richiedono un confronto fra due stati strutturali distinti:

  • lo stato esistente, ovvero lo stato strutturale nello stato di fatto, senza rinforzi,
  • lo stato rinforzato, ovvero lo stato strutturale che si avrà dopo la messa in opera dei rinforzi.

Nel riquadro può essere innanzitutto stabilito quale sia lo stato strutturale dell'analisi che si sta eseguendo, selezionando una delle tre opzioni disponibili:

  • Nuova costruzione,
  • Stato esistente,
  • Stato rinforzato.

Poi, si può selezionare il tipo di analisi da considerare per la valutazione della capacità sismica, scegliendo una delle tre possibili alternative:

  • Auto,
  • Lineare,
  • Pushover.


  

Riquadro del miglioramento/adeguamento: i controlli sono attivati sollo nel caso in cui si selezioni lo stato esistente o lo stato rinforzato


Il programma sfrutta queste due informazioni per leggere e confrontare i quadri finali delle verifiche fra i due stati strutturali di riferimento: lo stato esistente e lo stato rinforzato.

Quando si è nelle condizioni di poter leggere il quadro verifiche dello stato di confronto, ovvero quando si sta lavorando sullo stato rinforzato, il pulsante Leggi stato esistente viene abilitato e cliccandolo si potrà selezionare il file dati (.edi) da cui importare i valori delle verifiche dello stato esistente.

Procedendo, viene riportata la griglia del Quadro sintetico del miglioramento sismico, che permette il confronto sintetico dei fattori di sicurezza sismici ςE e della capacità in Pga fra lo stato esistente, colonne Ze(E) e Pga(E) (ottenute dall'operazione di lettura eseguita al passo precedente), e lo stato rinforzato (colonne Ze(R) e Pga(R).



Le ultime due colonne riassumono se per lo stato limite sismico della riga è stata raggiunta la condizione richiesta per il miglioramento o per l'edeguamento. In questo controllo interviene il fattore di sicurezza sismico ςE, che è definito come il rapporto tra l'azione sismica massima sopportabile dalla struttura e l’azione sismica di progetto per una nuova costruzione. In altri termini, il fattore ς esprime il moltiplicatore massimo del sisma di progetto compatibile con il soddisfacimento delle verifiche agli stati limite sismici, ovvero di quanto è possibile amplificare il sisma continuando ad avere le verifiche tutte soddisfatte.


Condizioni per la verifica del miglioramento e dell'adeguamento in strutture esistenti

Ntc08

8.4

Ntc18/EC

8.4

Intervento di adeguamento                p.8.4.1

se riguarda casi di:

  1. sopraelevazione,
  2. ampliamento strutturale,
  3. variazione classe o destinazione uso con aumento carichi >10%,
  4. interventi strutturali sistematici.




Condizioni da raggiungere: (*)

ςE (R) ≥ fminA         con fminA =1.0

Intervento di adeguamento                p.8.4.3

se riguarda casi di:

  1. sopraelevazione,
  2. ampliamento strutturale,
  3. variazione di classe o d.d'uso con incremento carichi >10%,
  4. interventi strutturali sistematici,
  5. modifiche di classe d'uso per costruzioni III scolastiche o IV.


Condizioni da raggiungere: (*)

ςE (E) ≥ fminM                 con fminM =1.0 per i casi a, b, d

                       con fminM =0.8 per i casi c, e

Intervento di miglioramento                p.8.4.2

se non incluso nei casi prededenti


Condizioni da raggiungere: (*)

ςE (R)E (E) ≥ iminM         con iminM =0.0


Intervento di miglioramento                p.8.4.2

se non incluso nei casi prededenti


Condizioni da raggiungere: (*)

ςE (R)E (E) ≥ iminM         con iminM =0.1        
                       in tutti i casi, eccetto i seguenti

ςE (R) ≥  fminM                 con fminM =0.6        

                       per c.uso III scolastica e IV

Intervento locale o di ripazione        p.8.4.3

se limitato a singole parti o elementi della struttura


Condizioni da raggiungere: (*)

ςE (E) ≥  ςE (R)        limitatamente agli elementi coinvolti

Intervento locale o di ripazione        p.8.4.1

se limitato a singole parti o elementi della struttura


Condizioni da raggiungere: (*)

ςE (E) ≥  ςE (R)        limitatamente agli elementi coinvolti


Avendo analizzato due stati strutturali (esistente e rinforzato), si hanno per i vari stati limite di verifica i due corrispondenti fattori di sicurezza sismici :

  • ςE (E)        fattore di sicurezza sismico nello stato esistente
  • ςE (R)        fattore di sicurezza sismico nello stato rinforzato.

Le disposizioni di normativa riguardanti il miglioramento e l'adeguamento si ottengono proprio dal confronto di questi valori fra loro e con i fattori minimi richiesti, secondo le regole riassunte nella  precedente tabella. In particolare, per riconoscere i requisiti che decretano il raggiungimento della condizione di miglioramento e di adeguamento sono richiesti i seguenti tre parametri:

  • Incremento minimo per il miglioramento:                iminM 
  • Fattore minimo per il miglioramento:                fminM 
  • Fattore minimo per l'adeguamento:                        fminA 

Si noti che le condizioni variano in funzione dei vari tipi di intervento (adeguamento, miglioramento, intervento locale), della classe d'uso e della normativa di riferimento.

Modificando la classe d'uso e la normativa di riferimento Il programma provvede a ridefinire i valori dei fattori di sicurezza ςE in accordo con i contenuti della tabella richiesti, ma l'utente ha sempre la possibilità di reimpostarli autonomamente, in casi particolari.


Verifiche per il sistema fondazione dell'edificio esistente



Le opzioni consentono di disattivare il controllo delle verifiche strutturali e geotecniche negli elementi esistenti (cioè a cui risulta associato un materiale definito "Esistente"), gli elementi nuovi vengono verificati normalmente.


Nel caso di rinforzi delle fondazioni con incamiciatura in c.a. è possibile portare in conto l'incremento della sezione controterra con un fattore variabile tra 0 e 1,0. Il fattore 1,0 è raccomandato solo nel caso in cui siano state realizzate misure di rinforzo che rendano attivo il ringrosso applicato rispetto allo scarico delle tensioni sul terreno.