La cassa ascensore in Edisis può essere introdotta come un insieme di più pilastri parete. La schematizzazione che a prima vista potrebbe sembrare semplificativa, in realtà simula in maniera sufficientemente corretta il comportamento reale di questo organismo strutturale. Sotto l'azione di forze orizzontali infatti, il comportamento che predomina è quello di lastra tozza della singola facciata e non già quello (ipotetico) di solido prismatico cavo a parete sottile alla De S.Venant con elevata rigidezza torsionale. Questo per una semplice ragione: la teoria del De S.Venant non risulta applicabile nel caso concreto che stiamo esaminando, in quanto almeno due ipotesi di base risultano palesemente violate e precisamente quella sulla distanza di applicazione dei carichi e quella sulla parete sottile. La prima presuppone infatti che i carichi siano applicati ad una distanza sufficientemente ampia dalla sezione considerata tale da assicurare l'avvenuta estinzione di fenomeni locali dovuti alla diffusione degli sforzi. In genere tale distanza di diffusione viene quantificata nell'ordine di almeno 10-20 diametri della sezione cava. Facendo qualche conto risulterebbe che per una cassa ascensore di diametro 2 metri i carichi torcenti dovrebbero essere localizzati ad almeno 20 metri dalla sezione corrente. In un edificio invece i carichi torcenti sono scaricati dagli impalcati, piano per piano. La seconda presuppone che lo spessore s della parete risulti trascurabile rispetto al diametro D. Nel caso concreto rapporti usuali s/D risultano dell'ordine di  1:7 - 1:10  e quindi assolutamente non trascurabili. Il comportamento a lastra tozza è invece colto in pieno da Edisis per quanto detto sulle caratteristiche dell'elemento finito utilizzato.


               


In un caso tipico come quello riportato in figura si possono inserire i quattro pilastri posti negli spigoli e quindi definire sui tre lati chiusi altrettanti pannelli sotto le travi. Sul lato aperto, si definirà una trave alta.

In alternativa, come nel caso della parete “a baionetta”, si può seguire la via di modellazione con tutti pilastri. Ad esempio, si potrebbe scomporre la cassa ascensore in 6 pilastri rettangolari, 4 posti sugli spigoli e 2 in mezzeria delle pareti laterali. Si assegneranno quindi le sezioni in modo da lasciare il vano della porta anteriormente, di far combaciare quelli sulla parete posteriore e i pilastri laterali con quelli posti sugli spigoli. Come raccomandato nel caso della parete, per ricostruire la monoliticità dell’insieme è necessario disporre a coronamento un anello di travi di sezione non nulla.