Analisi dei carichi
L’analisi dei carichi (pesi propri, scarichi dei solai, forze concentrate, ecc...) è svolta in automatico dal programma sulle informazioni geometriche e di carico definite in input.
Pesi propri
I primi carichi presi in considerazione nell'analisi sono i pesi propri dei singoli elementi, calcolati in base alle dimensioni delle sezioni, assumendo il peso specifico del calcestruzzo specificato nel foglio Dati|Calcestruzzo. I pesi propri di travi e pilastri vengono considerati come carichi distribuiti permanenti agenti lungo tutto l’elemento.
Carichi sui solai
In presenza di solai, il programma procede alla ripartizione dei carichi accidentali e variabili sulle travi interessate, sulla base dei dati forniti in input. Come descritto nel menù Dati, i carichi indotti dalla presenza dei solai sono distinti in tre voci:
- peso proprio
- sovraccarico permanente
- carico variabile
La distinzione tra peso proprio e sovraccarico permanente, trattandosi di carichi agenti nell'ambito della stessa condizione di carico (carico permanente), è dovuta al fatto che essi sono considerati agenti su superfici di carico diverse.
Per peso proprio si intende il peso a metro quadro di solaio dal filo superiore della trave fino all'intradosso del solaio, escluso l'intonaco. Il peso proprio totale di ciascun solaio viene quindi computato per una superficie al netto delle travi perimetrali e scaricato solo ed esclusivamente sulle travi portanti.
Per sovraccarico permanente, si intende l'ulteriore quota di carico permanente agente sia sul solaio che sulle travi che lo delimitano, ad es. l'intonaco, il massetto, la pavimentazione ed i tramezzi, qualora il peso di questi ultimi venga considerato ripartito per mq di solaio. La superficie interessata è in tal caso il campo solaio definito dalla posizione dei fili fissi dei montanti su cui incide.
Il sovraccarico totale viene scaricato sia sulle travi portanti che, per la superficie direttamente interessata, sulle travi di collegamento. Il carico variabile viene trattato allo stesso modo del sovraccarico permanente.
Carichi direttamente applicati
Tutti i restanti carichi agenti sulla struttura, che non sono prodotti dal peso proprio e dai solai descritti in input, sono considerati dal programma solo se assegnati nella fase di input come carichi esterni direttamente agenti sulle travi o sui pilastri.
Massa sismica
Il computo delle masse sismiche viene condotto elemento per elemento. In particolare, i carichi variabili intervengono solo nella percentuale fissata dai coefficienti di riduzione del sovraccarico assegnati nella fase di input, in funzione del sistema normativo selezionato:
Dm 16/01/96
Nel caso di analisi sismica secondo il Dm 16/01/96, la massa sismica W dell’elemento viene valutata secondo la seguente relazione:
W = G + s Q
in cui G è la massa sismica dovuta ai carichi permanenti, sQ l’aliquota dovuta a quelli variabili, ridotta col fattore riduttivo s in funzione della destinazione d’uso del piano. Il fattore s corrisponde al coefficiente di riduzione del sovraccarico crs, assegnato a ciascun elemento (vedere info argm. Dati).
Dm 14/01/08
Nel caso di analisi sismica secondo il Dm 14/01/08, la massa sismica W dell’elemento viene valutata secondo le seguenti relazioni:
W = G + Ψ2 Q
in cui G è la massa sismica dovuta ai carichi permanenti, Ψ2 Q l’aliquota ridotta legata a quelli variabili. Il fattore riduttivo Ψ2 corrisponde al coefficiente psi_2 assegnato a ciascuna condizione di carico (vedi Foglio Condizioni di carico).
Massa sismica distribuita o concentrata
In Edsiis è possibile scegliere il tipo di distribuzione della massa calcolata in precedenza sugli elementi. Si può optare di equiripartire la massa dell’elemento sui nodi di estremità oppure utilizzare una ripartizione uniforme lungo l’elemento. La prima opzione, di concentrare le masse nei nodi, corrisponde ad una semplificazione largamente utilizzata, ma che può tuttavia risultare inadeguata in quanto trascura i modi deformativi locali degli elementi, che possono essere particolarmente significativi in elementi snelli, specie ai fini della valutazione degli effetti prodotti dalla accelerazione sismica verticale. L’opzione è resa disponibile per comodità di controllo in confronto a risultati forniti da altri programmi di analisi. Edisis utilizza, infatti, come default, la distribuzione reale delle masse ed integra l'energia cinetica su tutta la lunghezza degli elementi (massa uniformemente ripartita). L'uso di elementi la cui cinematica è arricchita da variabili interne consente una accurata messa in conto dei contributi deformativi locali. La differenza tra i due modi di procedere risulta evidente in presenza di modi di vibrazione locali, del tutto ignorati dall'analisi a masse concentrate.