Pareti strutturali
Il programma, come già detto nel capitolo “Foglio travi” consente di definire le pareti assegnando per le stesse uno spessore in corrispondenza della trave che ne costituisce il coronamento. In questo caso il programma provvede in automatico alla definizione di due pilastri di estremità della parete, se non fossero già stati definiti dall’utente. La trave di coronamento può essere completamente inglobata all’interno della parete assegnando a quest’ultima lo stesso spessore già definito per la larghezza della sezione della trave.
Questo modo di schematizzare le pareti strutturali presenta diversi vantaggi: innanzi tutto risolve in maniera brillante i problemi di incidenza delle travi in direzione ortogonale alla parete, come nel caso della parete “a baionetta”, dove le travi ortogonali potranno attestarsi sui due pilastri di estremo. In secondo luogo, i due pilastri di estremo rappresentano le regioni laterali della parete, notoriamente le più delicate, dove è bene avere una armatura più fitta. La schematizzazione di una cassa ascensore, poi, risulta molto semplificata in quanto basta disporre generalmente quattro pilastrini agli spigoli e far crescere al loro interno la parete, definendone lo spessore nel foglio travi.
Sebbene sia possibile schematizzare la parete come un normale pilastro allungato (vedi paragrafo successivo), si consiglia di sfruttare la descrizione appena indicata, in quanto sicuramente più semplice e affidabile in termini di modellazione strutturale. Il programma infatti non solo genera il pilastro corrispondente alla parete descritta, in modo da definirne il comportamento all’interno del telaio longitudinale in cui essa è compresa, ma ne mette in conto in automatico ed in maniera corretta anche il suo contributo ai telai trasversali che ne contengono gli estremi.