Il dimensionamento delle armature dei pilastri procede per linee montanti, secondo l'ordine assegnato nella fase di input.

In analogia al caso delle travi, ai fini della verifica a pressoflessione sono considerati i valori massimi e minimi del momento flettente e dello sforzo normale ad essi associato per ciascuna delle due sezioni di estremità (testa e piede) e ciascuna delle due direzioni di sollecitazione (principale e secondaria), per complessive 8 condizioni indipendenti di verifica per ogni combinazione di carico da considerare; ai fini della verifica a taglio sono considerati i valori massimi assoluti dello sforzo di taglio in ciascuna delle due direzioni (principale e secondaria) di sollecitazione del pilastro, per complessive 2 condizioni indipendenti di verifica per ogni combinazione di carico da considerare.

Se le opzioni riguardanti la gerarchia delle resistenze sono attive, il dimensionamento delle armature discende anche dal rispetto di tali specifiche, con effetti anche molto evidenti.

Calcolo delle aree di ferro

Il programma inizia determinando, mediante un procedimento diretto di semiprogetto, le aree di ferro richieste separatamente dal rispetto delle verifiche alle punte tensionali, alla fessurazione e della resistenza ultima (queste ultime solo nel caso di metodo agli stati limite) per ciascuna delle 8 condizioni di pressoflessione considerate. L'area massima così ottenuta, su ciascun lembo delle due sezioni di verifica, fornisce una prima valutazione dell'armatura necessaria e consente la determinazione del diametro teorico ottimale dei ferri longitudinali per ogni lembo, in funzione dell'interasse medio desiderato, assegnato come specifica di progetto.

Scelta dei diametri

Per ogni coppia di lembi (principali e secondari) il programma sceglierà, quindi, nella lista dei diametri disponibili, i due diametri effettivi di progetto come quelli immediatamente superiore ed inferiore a quello teorico ottimale.

Progetto dei ferri longitudinali

Saranno quindi disposte le barre su ogni lembo, attraverso un procedimento iterativo analogo a quello usato per le travi, associando i ferri di spigolo ai lembi principali. Si parte da una disposizione di primo tentativo ottenuta in modo da ricoprire, lungo i due lembi posti in direzione principale, le aree di ferro calcolate in precedenza, e lungo i due lembi posti in direzione secondaria, le aree calcolate diminuite di quella dei ferri di spigolo, già conteggiati nell'ambito dell'armatura principale. I ferri così ottenuti sono aumentati, se necessario, in modo da rispettare sia i vincoli assegnati come opzione di progetto (interasse minimo tra i ferri e percentuale di simmetria tra lembi opposti) che quelli comunque imposti dalla normativa. Come noto questa ultima impone una percentuale minima di armatura eguale al massimo tra lo 0.3% della sezione di calcestruzzo e il valore 0.15 Nsd/fyd, in cui Nsd è lo sforzo normale per la combinazione di carico rara e fyd è la resistenza di calcolo dell’acciaio.

Nel caso di metodo alle tensioni ammissibili, quest’ultima limitazione è sostituita dal massimo con lo 0.8% della sezione strettamente necessaria all'assorbimento dello sforzo normale e si impone inoltre che la tensione media di compressione nel pilastro non superi il 70% della tensione ammissibile a flessione.

Su ciascun lembo, i ferri sono spaziati in modo uniforme ed intervallati tra loro di almeno un diametro.

Verifica delle sezioni

Vengono quindi effettuate, su ciascuna delle due sezioni di estremità del pilastro e per ogni combinazione di carico considerata, 4 verifiche elastiche a pressoflessione, 4 verifiche di resistenza ultima a pressoflessione e 4 verifiche a fessurazione.

Le verifiche sono condotta assumendo le ipotesi indicate nel paragrafo Modalità di verifica, tenendo conto integralmente dell'armatura disposta sulla sezione e della esatta posizione dei singoli ferri. In funzione degli esiti delle verifiche, l'armatura viene eventualmente modificata, nel rispetto dei vincoli imposti dalla normativa e dalle specifiche di progetto, in modo che tutte le verifiche risultino soddisfatte senza eccesso di armatura. L'intero ciclo di verifica e confronto viene quindi ripetuto fino a che i ferri utilizzati nella verifica non rimangano confermati.

In caso d'interruzioni multiple di armatura, queste sono considerate distribuite in modo uniforme sulla lunghezza del pilastro.

Data la maggiore complessità della verifica a pressoflessione e la maggiore interazione tra i ferri disposti su lembi diversi, il dimensionamento dell'armatura dei pilastri risulta inevitabilmente più lento di quello delle travi.

Pilastri sottodimensionati

Come per le travi, in presenza di sollecitazioni eccessive, che rendano impossibile il soddisfacimento delle verifiche, il pilastro viene escluso dal calcolo e la mancata verifica verrà segnalata, nel corso della vista e della stampa su video delle distinte armature, mediante un apposito messaggio. Un messaggio analogo comparirà nel caso di pilastri di forma diversa dalla rettangolare e circolare. In entrambi i casi è richiesta una verifica separata.