Il metodo STM (Strut & Tie Methods) trae origine dai lavori di W.Ritter (1899) e E.Mörsch (1912) per il progetto a taglio delle travi in c.a. e più di recente dalle ricerche di P.Marti (1991) e J.Schlaich (1991) dell'Università di Stoccarda, che ne hanno permesso l'utilizzo con l'estensione agli elementi tozzi in c.a.

Il metodo STM rientra nei metodi di analisi plastica delle strutture e si basa sull'applicazione del primo teorema dell'analisi limite: il teorema statico o del limite inferiore. Il procedimento operativo consiste nell'individuare un meccanismo di trasferimento dello sforzo, mediante un traliccio costituito da puntoni (strut), tiranti (tie) e nodi. Dall'imposizione dell'equilibrio si ricavano gli sforzi (di compressione e trazione) agenti negli elementi e nei nodi. Noti gli sforzi, si dimensionano le sezioni di calcestruzzo e le aree di armatura in maniera da rispettare i limiti di resistenza dei materiali, assicurando così l'ammissibilità statica degli sforzi interni. In queste condizioni è applicabile il teorema statico dell'analisi limite, che fornisce la giustificazione teorica del metodo ed assicura che il carico massimo associato al traliccio considerato rappresenta una stima in difetto (un limite inferiore) del carico di collasso.

In un determinato contesto applicativo è in genere possibile identificare più di un modello STM, capace di rispettare l'equilibrio e il rispetto della frontiera plastica dei materiali. In questi casi si otterranno stime diverse per il carico di collasso, ma in ogni caso a vantaggio di statica. Questa osservazione può in effetti essere usata anche per raffinare il modello per ottenere valori che meglio approssimano il carico di collasso del sistema.

In questa versione del programma sono state sviluppate funzioni di progetto e verifica che sfruttano la potenza del metodo STM per il progetto del pozzetto, da preferire in linea generale alle vecchie norme Cnr in quanto espressione autorevole di una linea di ricerca ormai affermata, riconosciuta in codici con valenza internazionali come l'EC2.


In figura, lo schema “strut & tie” per il progetto del colletto nel plinto a bicchiere