Foglio Parametri di verifica

Nel foglio è possibile selezionare il sistema normativo, le condizioni di aggressività ambientale e vari altri parametri legati alle verifiche.


Sistema normativo

Il programma consente la scelta fra tre sistemi normativi:

Norme 2008 SL con verifiche agli stati limite secondo il Dm 14/01/2008

Norme 1996 SL con verifiche agli stati limite secondo i Dm 9/01/96 e 16/01/96

Norme 1996 TA con verifiche alle tensioni ammissibili secondo i Dm 9/01/96 e 16/01/96

Le combinazioni delle azioni e i tipi di verifica dipendono dal sistema normativo selezionato.

Norme 2008 SL

Selezionando questo sistema normativo si impostano le seguenti combinazioni di carico:

Stato limite di esercizio Quasi-permanente indicato sinteticamente con sle QP

Stato limite di esercizio Frequente indicato sinteticamente con sle FR

Stato limite di esercizio Raro indicato sinteticamente con sle RA

Stato limite ultimo (non sismico) indicato sinteticamente con slu UL

Stato limite ultimo (sismico) indicato sinteticamente con slu US

I tipi di verifica eseguiti sono i seguenti:

Verifiche tensionali a flessione e taglio per sle

Verifiche di resistenza a flessione e taglio per slu

Verifiche di fessurazione per sle

Verifiche di deformabilità per sle

Norme 1996 SL

Selezionando questo sistema normativo si impostano le seguenti combinazioni di carico:

Stato limite di esercizio Quasi-permanente indicato sinteticamente con sle QP

Stato limite di esercizio Frequente indicato sinteticamente con sle FR

Stato limite di esercizio Raro indicato sinteticamente con sle RA

Stato limite ultimo indicato sinteticamente con slu UL

I tipi di verifica eseguiti sono i seguenti:

Verifiche tensionali a flessione e taglio per sle

Verifiche di resistenza a flessione e taglio per slu

Verifiche di fessurazione per sle

Verifiche di deformabilità per sle

Norme 1996 TA

Selezionando questo sistema normativo si imposta la seguente unica combinazione di carico:

Unica per tensioni ammissibili indicata sinteticamente con Unica TA

I tipi di verifica eseguiti sono i seguenti:

Verifiche tensionali a flessione e taglio per combinazione Unica TA

Verifiche di deformabilità per combinazione Unica TA


Condizioni ambientali

Si seleziona la condizione ambientale ai fini della durabilità del calcestruzzo e della protezione delle armature nei riguardi della corrosione, scegliendo una delle tre opzioni disponibili:

ordinarie, per classi di esposizione X0, XC1, XC2, XC3, XF1

aggressive, per classi di esposizione XC4, XD1, XS1, XA1, XA2, XF2, XF3

molto aggressive, per classi di esposizione XD2, XD3, XS2, XS3, XA3, XF4.

Secondo le Ntc08 la condizione ambientale da selezionare dipende dalla classe di esposizione del calcestruzzo, definite nelle Linee Guida per il calcestruzzo strutturale emesse dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici o nelle norme UNI EN 206/2006.

In particolare, le norme UNI EN 206/2006 classificano l'aggressività ambientale in 6 classi di esposizione (XO, XC, XD, XS, XF ed XA), ognuna delle quali è suddivisa in una o più sottoclassi ad aggressività crescente (vedasi tabelle nel manuale d'uso).

Lo stato di aggressività ambientale limita le resistenze del calcestruzzo e condiziona le verifiche a fessurazione. In particolare, per quanto riguarda lo stato limite di fessurazione, questo è definito in base all’aggressività ambientale e alla sensibilità delle armature alla corrosione. Al crescere dell’aggressività ambientale si richiedono verifiche a fessurazione via via più impegnative, che a seconda dei casi possono consistere in:

  • Verifiche di apertura fessure,
  • Verifica di formazione fessure,
  • Verifica alla decompressione.

Copriferro inferiore e superiore delle armature

Si assegna il copriferro dell'armatura posta al lembo superiore e inferiore del travetto di solaio.

Le Ntc96, al punto 6.1.4 del Dm 9/1/96, dispone che l'armatura resistente in solette, setti e pareti, debba distare almeno 0.8 cm dalla superficie esterna del conglomerato, da elevare comunque a 2 cm nel caso di ambiente aggressivo.

Le Ntc08 prevedono che il copriferro debba essere dimensionato in funzione dell'aggressività ambientale, della sensibilità alla corrosione delle armature e tenendo conto anche delle tolleranze di esecuzione. Nelle Istruzioni per l'applicazione delle Ntc08 (Circolare 617/09), al punto C4.1.6.1.3 è riportata la tabella C4.1.IV con i copriferri minimi da adottare in funzione dell'aggressività ambientale e della classe di resistenza del calcestruzzo, che riportiamo di seguito.




Barre da c.a.
Elementi a piastra


Barre da c.a.
Altri elementi


Cmin

C0

Ambiente

C≥C0

Cmin≤C<C0

C≥C0

Cmin≤C<C0

C25/30

C35/45

ordinario

15

20

20

25

C28/35

C40/50

aggressivo

25

30

30

35

C35/45

C45/55

molto aggr.

35

40

40

45

I valori della tabella si riferiscono a costruzioni con vita nominale di 50 anni. Per costruzioni con vita nominale di 100 anni i valori della tabella vanno aumentati di 10 mm. Per classi di resistenza inferiori a Cmin i valori della tabella sono da aumentare di 5 mm. Per produzioni di elementi sottoposte a controllo di qualità che preveda anche la verifica dei copriferri, i valori della tabella possono essere ridotti di 5 mm. Ai valori di tabella vanno aggiunte le tolleranze di posa, pari a 10 mm o minore, secondo indicazioni di norme di comprovata validità.


Coefficienti di omogeneizzazione

Sono richiesti i seguenti coefficienti di omogeneizzazione, definiti come rapporto fra il modulo elastico del materiale da omogeneizzare e il modulo elastico del calcestruzzo compresso.

Coefficiente di omogeneizzazione del ferro

Coefficiente di omogeneizzazione del calcestruzzo teso

Coefficiente di omogeneizzazione del calcestruzzo precompresso

In genere si assumono valori convenzionali fissati da norme o da letteratura tecnica consolidata per tener conto di comportamenti non puramente elastici-lineari dei materiali.


Riduzione resistenze per fatica

Il dato consente di ridurre le resistenze dei materiali per tener conto di fenomeni di fatica.


Ampiezza limite delle fessure

Sono richiesti i valori limite dell’apertura fessure w1, w2 e w3 fissati dalla normativa.

Quando si cambia sistema normativo i dati sono reinizializzati ai valori richiesti dalla norma selezionata.


Freccia limite

Sono richiesti due valori d1 e d2, intesi come divisori della luce L della campata di solaio, che definiscono i valori limiti della freccia D1 e D2 considerati nella verifica a deformabilità:

D1 = L/d1 freccia limite dovuta ai carichi permanenti e variabili,

D2 = L/d2 freccia limite dovuta ai soli carichi variabili.

Le verifiche di deformabilità sono eseguite per le combinazioni di carico selezionate nella colonna Vde della griglia Coefficienti parziali sulle resistenze, che nell'impostazione predefinita prevede la selezione della sola combinazione quasi-permanente (QP).

Le Ntc08 al punto 4.1.2.2.2 prescrive che i limiti di deformabilità siano congruenti con le prestazioni richieste alla struttura anche in relazione alla destinazione d’uso, lasciando al Committente e al Progettista l’onere di concordare tali limiti, anche facendo riferimento ad indicazioni contenute in codici internazionali o nella letteratura tecnica consolidata.

Nelle Istruzioni per l'applicazione delle Ntc08 (Circolare 617/09), al punto C4.1.2.2.2 per travi e solai si indicano i seguenti valori limiti della freccia:

1/250 L per combinazione quasi-permanente
ai fini della salvaguardia dell'aspetto e della unzionalità dell'opera;

1/500 L per combinazione quasi-permanente
nel caso si debba garantire l'integrità delle pareti divisorie in muratura portate.

Nelle Ntc96 08 al punto 7.3.2 si indica il valore limite di 1/500 L per la freccia a tempo indefinito dei solai, dovuta all'azione permanente e alle azioni variabili opportunamente ridotte.

Stanti queste indicazioni il valore d1 è preimpostato sul valore 500, che potrebbe però essere ridotto fino al limite di 250 se non è richiesta la misura di salvaguardia di eventuali pareti divisorie. Per il valore d2 non sono presenti indicazioni, neanche nelle Ntc05 che prevedeva espressamente al punto 5.1.2.2.4 la verifica della freccia per soli carichi accidentali, ma lasciava al Committente e al Progettista l'impostazione di tale limite in base alle prestazioni richieste al solaio. In questo caso il valore è impostato a 1/1000 L, da considerasi comunque non vincolante per quanto detto.


Momento minimo di presidio

Si possono definire il momento minimo negativo in prossimità degli appoggi e il momento minimo positivo in campata di cui si vuole tener conto in misura precauzionale.

I valori sono richiesti come divisori di ql2, dove q è il carico distribuito sul travetto per una data condizione di carico e l è la sua luce.

I momenti minimi finali di presidio si ottengono come inviluppo dei contributi dovuti alle varie condizioni di carico, utilizzando coefficienti di combinazione analoghi a quelli utilizzati per le sollecitazioni di calcolo.


Condizione di appoggio per il carico permanente

Il dato discende dall’osservazione che le deformazioni dovute ai carichi permanenti sono parzialmente assorbite nel periodo iniziale di costruzione, quando il calcestruzzo è in fase di maturazione. In questo periodo, le connessioni di continuità in corrispondenza dei nodi non sono ancora sviluppate e il travetto di solaio lavora in condizioni assimilabili allo schema isostatico di trave appoggiata, con momento massimo in mezzeria e momenti nulli nei nodi. C’è però da tener presente che in questa fase il solaio è caricato con una quota parte del carico permanente totale e sono anche presenti le puntellature di supporto. Agli effetti pratici, quindi, lo schema statico di semplice appoggio lavora con una aliquota ridotta del carico permanente Quest’ultima osservazione può dare indicazioni empiriche sul valore da assumere, che può variare da valori bassi [10-20%] in presenza di puntellature rigide e mantenute per tempi più lunghi, a valori più alti quando queste condizioni non sussistono (ad esempio nel caso di travetti prefabbricati di cui si sfrutta la capacità di autoportanza per ridurre l'incidenza della puntellatura).

Il valore assegnato sarà utilizzato per calcolare le azioni nodali ed avrà un peso sulla soluzione dovuta al permanente, in ragione del rapporto fra l’aliquota assegnata e la totalità del carico permanente agente sulla trave. Ad esempio, assegnando il valore 30% si avrà che il 30% del carico permanente agisce in condizione di semplice appoggio, il restante 70% in condizione di trave continua.

Nelle versioni Solaio precedenti alla 6.05 il dato non era richiesto e si assumeva implicitamente il valore nullo, corrispondente allo schema di travetto continuo su più appoggi.