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Se si scelto il sistema normativo Ntc96 la finestra Parametri Sismici si presenta come nella figura seguente.


  • Fattore di ripartizione degli scarichi nei nodi
  • Per tener conto dei meccanismi di ridistribuzione del carico fra i setti che si incrociano in un nodo ed ottenere una valutazione più accurata degli scarichi, è stata predisposta una procedura per una ripartizione mediata dello sforzo normale e dei momenti di eccentricità nel nodo di incrocio.
  • L’effetto è importante soprattutto nei casi di mazzette molto ridotte che incrociano muri di forte spessore. In questi casi, trascurare il contributo del nodo può portare ad una valutazione in eccesso dello scarico sulla mazzetta, con conseguenti difficoltà di verifica.
  • La ripartizione è fatta in proporzione alle aree, non di tutto il setto, ma limitatamente ad una fascia collaborante vicina all’incrocio, estesa per due volte lo spessore del setto.
  • La misura della ridistribuzione può essere regolata col fattore di ripartizione variabile fra zero ed uno. Il valore nullo impone l’assenza di redistribuzione, il valore unitario la piena ridistribuzione.
  • Fattori riduttivi dello scarico variabile per effetto contemporaneità
  • Nella valutazione dello sforzo normale in un setto, è poco probabile che i carichi variabili siano contemporaneamente presenti a tutti i piani nella misura del loro valore massimo nominale, assegnato sui solai. Per tener conto di questo effetto, si possono assegnare dei coefficienti riduttivi per lo scarico accidentale proveniente dal piano immediatamente sovrastante e dello scarico proveniente dai piani superiori.
  • Parzializzazione sezione nella verifica a taglio
  • Di può scegliere se considerare o meno l’effetto riduttivo dovuto alla parzializzazione della sezione nella verifica a taglio secondo il Dm’87.
  • Fattore di partecipazione trasversale dei setti
  • Il programma consente di definire il coefficiente di riduzione della resistenza in direzione ortogonale ai setti. La norma in questione non consente di tener conto di tale contributo e quindi dal punto di vista strettamente normativo tale valore dovrebbe essere nullo.
  • L’’utente può comunque definire un contributo di resistenza trasversale ed eseguire l’analisi per ottenere informazioni sugli effetti che si ottengono, nell'ipotesi che le condizioni della muratura e degli ammorsamenti siano adeguati per attivare la frazione assegnata del contributo trasversale.
  • I valori possono variare
  • dal valore 0 che corrisponde a resistenza trasversale nulla.
  • al valore 1 che corrisponde all’intera resistenza trasversale disponibile.
  • Dimensioni massime e minime in pianta
  • Si richiedono le dimensioni massima e minima in pianta, utilizzate per il calcolo dell'eccentricità addizionale.
  • Numero di direzioni angolari per l’azione sismica
  • Il parametro fissa il numero di direzioni angolari su cui far variare l’azione sismica nell’analisi nonlineare. Se ad esempio si fissano 4 direzioni verranno effettuate 4 analisi incrementali al passo separate, orientando i carichi orizzontali rispettivamente secondo le angolazioni 0°, 90°, 180°, 270° rispetto all’asse X orizzontale.
  • Tipo di intervento
  • Il tipo di intervento consente di scegliere fra le opzioni:
  • edificio nuovo
  • edificio esistente.

  • Selezionando una opzione, il programma imposta in automatico alcuni parametri collegati:
  • selezionando edificio nuovo si imposta in automatico
  • il fattore di struttura β pari a 2,
  • il fattore di riduzione resistenze γm per verifiche sismiche pari a 3;
  • selezionando edificio esistente, si imposta in automatico
  • il fattore di struttura β pari a 4,
  • il fattore di riduzione resistenze γm per verifiche sismiche pari a 1.

  • Queste posizioni discendono dalle precisazioni contenute nella Cm 10/4/1997 n. 65 (punto C.5.2), riguardanti i valori delle azioni e delle resistenze da adottare nelle verifiche di edifici nuovi e nelle verifiche di adeguamento di edifici esistenti, che riportiamo sinteticamente di seguito:
  • per edifici nuovi si assume β = β1 β2 = 2 e γm = 3 (SLU);
  • per edifici esistenti si assume β = β1 β2 = 4 e γm = 1 (SLU).
  • La sicurezza globale per edifici nuovi risulta così maggiore di quella richiesta per edifici esistenti del 50% (6 contro 4).