La griglia si apre scegliendo la voce di menù Dati|Tipi di cordolo.

  • In questa griglia si costruisce l’archivio dei cordoli presenti nell'edificio, definendone tipologia e caratteristiche meccaniche.

  • Nome
  • Il nome consente l’identificazione del tipo di cordolo, nel momento in cui sarà applicato ai pannelli. E’ necessario, quindi, assegnare ad ogni tipo un nome univoco sintetico, diverso da tutti gli altri presenti. La lunghezza massima della stringa è di 31 caratteri.
  • Tipo di materiale
  • Il materiale del cordolo si assegna aprendo la lista a tendina e selezionando in essa il materiale da applicare.
  • Nella tendina sono presenti tutti i materiali disponibili ordinati nei gruppi:
  • [CA]:         materiali cemento armato        selezionare uno di questi per definire travi in cemento armato,
  • [AC]:         materiali in acciaio:                selezionare uno di questi per definire travi in acciaio.
  • Si tenga presente che in qualsiasi momento è possibile aggiungere, eliminare, modificare materiali di tipo [CA] e [AC], agendo nelle rispettive griglie di definizione.
  • Selezionando l'opzione Assente si definisce un cordolo inefficace, che non produce alcun effetto sui pannelli a cui è applicato. 
  • Tipo di sezione
  • Analogamente al materiale, la sezione del cordolo si assegna aprendo la lista a tendina e selezionando in essa la sezione da applicare.
  • Nella tendina sono presenti tutti le sezioni disponibili ordinate nei gruppi:
  • [CA]:         sezioni per elementi in cemento armato,
  • [AC]:         sezioni per elementi in acciaio.
  • Si tenga presente che in qualsiasi momento è possibile aggiungere, eliminare, modificare sezioni per elementi in [CA] e [AC], agendo nelle rispettive griglie di definizione.
  • Armatura lungo la luce

Per elementi in ca. è altresì richiesta la definizione dell'armatura (ferri+staffe) presente in tre zone lungo la luce, rispettivamente in prossimità del primo estremo (sinistra), della mezzeria (centro) e del secondo estremo (destra). Mediante questa informazione, il programma sarà in grado di condurre le verifiche di resistenza su questi elementi, sia per la flessione, sia per il taglio. 

  • Si tenga presente che in qualsiasi momento è possibile aggiungere, eliminare, modificare le armature per c.a. [ACA], agendo nella rispettiva griglia di definizione.
  • Sforzo trasversale resistente
  • Una delle funzioni del cordolo è quella di svolgere nei confronti del pannello murario un’azione di tirantatura diffusa. In questo campo si definisce tale capacità inserendo lo sforzo trasversale resistente che il cordolo è in grado di esplicare, espresso in termini di forza per unità di lunghezza.
  • Questa azione si somma a quella espletata da eventuali tiranti o catene, definiti separatamente, e nell’insieme costituiscono la capacità di ritegno disponibile per il pannello, quando questo è investito da forze laterali spingenti, come l’azione sismica trasversale. Come abbiamo già detto nel paragrafo relativo ai tiranti, la capacità di ritegno è sempre a resistenza limitata e in presenza di richieste superiori alla capacità si presuppone che il vincolo trasversale collassi e il pannello ricada in uno schema statico non vincolato in testa. Nel caso sismico questo può avvenire con maggiore frequenza su elementi di grosso spessore, la cui massa considerevole può generare azioni inerziali di valore elevato.
  • Il verificarsi di una crisi di collegamento porta in genere al non soddisfacimento delle verifiche fuori piano, a pressoflessione e a ribaltamento. Nella mappa di impegno la verifica a pressoflessione trasversale, la crisi del collegamento è evidenziata apponendo esternamente al setto un contorno punteggiato di colore blu. In questi casi è necessario un rinforzo dei cordoli, con conseguente aumento dell’azione trasversale di ritegno, o un intervento con tiranti localizzati.
  • Lo sforzo trasversale resistente ha quindi una grossa influenza sulle verifiche a pressoflessione trasversale e a ribaltamento in presenza di sisma. Una valutazione di tale resistenza dovrebbe tener conto dei meccanismi mediante il quale si esplica l’azione di ammorsamento, seguendo il percorso tipico delle forze coinvolte, dalla muratura al cordolo e da questo al solaio, o viceversa.
  • Nel caso tipico di cordolo in cemento armato ad aderenza, si potrebbe ipotizzare che l’azione di ritegno venga trasferito dal cordolo alla muratura mediante una distribuzioni di tensioni tangenziali, distribuite sull’area di contatto muro-cordolo. Ipotizzando una tensione limite tangenziale e valutando l’area di contatto si può calcolare in via approssimata lo sforzo trasmissibile per metro lineare di cordolo. In presenza di meccanismi di ammorsamento diversi, come perforazioni armate e svasature a coda di rondine si potrà fare riferimento a schemi diversi basati ad esempio su verifiche a punzonamento o a sfilamento in corrispondenza degli elementi resistenti e tenendo conto della loro distribuzione.
  • Si tenga presente che inserire un valore molto alto per lo sforzo trasversale resistente equivale a escludere a priori meccanismi di collasso dei collegamenti.
  • Tipo di ammorsamento
  • Il dato definisce il tipo di ammorsamento del cordolo, da scegliere in una lista predefinita comprendente le opzioni: nullo, aderenza, svasature, perforazioni.
  • Il grado di vincolo
  • Oltre alla funzione di tirante diffuso, tramite il cordolo si può definire per il pannello sottostante un grado di vincolo all’inflessione fuori dal piano, che può variare dall’assenza di vincolo, al semplice appoggio o ad un certo grado di incastro. In funzione del vincolo offerto al pannello, cambia lo schema statico di verifica dei setti originati da quel pannello.
  • Le verifiche coinvolte sono:
  • Presso flessione in direzione trasversale statica,
  • Presso flessione in direzione trasversale sismica.
  • Il grado di vincolo si può scegliere in una lista a tendina comprendente le opzioni: libero, appoggio, 30% incastro, 50% incastro.
  • Nella seguente tabella, per ogni grado di vincolo riportiamo il corrispondente schema statico di verifica, la sezione di massimo momento e l’espressione del momento per forze spingenti trasversali q distribuite sull’altezza h.

Grado di vincolo

Schema statico per l’inflessione fuori dal piano

Momento massimo

Libero

Trave a mensola

Al piede: qh2/2

Appoggio

Trave appoggiata-appoggiata

In mezzeria: qh2/8

30% Incastro

Trave semi-incastrata al 30 %.

In mezzeria: qh2/10

50% Incastro

Trave semi-incastrata al 50 %.

In mezzeria: qh2/12


  • Si tenga presente che la situazione statica più gravosa corrisponde all’assenza di vincolo in testa. In questo caso il setto lavora a mensola e il momento raggiunge il suo valore massimo al piede. La situazione è ancor più aggravata dall’eventuale azione di ulteriori spinte in testa originate sempre per carenza di ammorsamento muro-solaio, quali quella statica di falde inclinate e quella sismica prodotta dai solai.