Avvertenze sul modello semplificato assunto in SISMI.CA

Dalla lettura del manuale e dall'esperienza maturata col sistema SISMI.CA emergono alcune osservazioni sui requisiti di regolarità richiesti dal sistema per accedere alle procedure semplificate di acquisizione dati riservate a questi casi. Infatti, si è potuto constatare che tali requisiti sono piuttosto limitativi e di rado trovano riscontro nelle casistiche reali, sia per edifici di nuova progettazione, sia (e ancor di più) per edifici esistenti. 

Ci riferiamo in particolare ai requisiti di regolarità richiesti alle pareti e alla disposizione dei relativi elementi componenti: maschi e fasce, che esamineremo sinteticamente di seguito. 

Il dato che riflette la regolarità di pareti, maschi e fasce è identificato in Sismi.Ca dal campo 

Tipo di comportamento statico, 

che può essere impostato come:

Comportamento a telaio, questa opzione non è considerata nella esportazione PorSismi.Ca, in quanto non compatibile col modello di calcolo adottato;

Comportamento scatolare: attivata solo se sussistono tutte le regolarità richieste per tale opzione: in questo caso il sistema richiede la descrizione di due pareti semiortogonali e dei relativi maschi e fasce (F2_MUR_DEF, F2_MUR_MAS e F2_MUR_FAS);

Sottoinsiemi disaggregabili in meccanismi locali o sistemi complessi: attivata nei casi (molto frequenti) in cui non sia possibile rispettare i requisiti dell'opzione precedente; in questo caso il sistema non richiede la definizione delle due pareti semiortogonali e dei relativi maschi e fasce. 

Regolarità richiesta per pareti murarie

Nella definizione delle pareti murarie il sistema assume alcuni requisiti di regolarità che, nel caso di costruzioni esistenti, sono frequentemente disattesi. In particolare ci riferiamo all'assunzione che nell'edificio siano presenti pile di maschi incolonnati in altezza, quando invece è molto frequente riscontrare nel patrimonio murario esistente prospetti con aperture non allineate, prospetti con numero di aperture diverso ai vari piani, prospetti con aperture regolari, ma con coronamento tutto pieno al piano sottotetto, solo per citarne alcuni. 



Caso 1: prospetti con aperture non allineate


Caso 2: prospetti con numero di aperture diverso ai vari piani 


Caso 3: prospetti con aperture regolari, ma con murature piene al piano sottotetto

Maschi murari

Nei casi esemplificati nelle figure precedenti la distribuzione dei maschi murari ai vari livelli di una parete non rispetta i requisiti di regolarità richiesti dal sistema. Ciò avviene con più frequenza nelle strutture esistenti, ma anche edifici nuova progettazione possono scontrarsi con tale limitazione, in particolare per il caso 3 mostrato in figura, in cui è presente un piano sottotetto con muri posti a sostegno della copertura, In questo caso, non c'è la necessità o la possibilità di avere a questo livello la stessa scansione di aperture presenti ai piani inferiori, senza che ciò palesi qualche sorta di contravvenzione a disposizioni di normativa. Questo può avvenire per rispondere a differenti esigenze d'uso degli ambienti o semplicemente perché non è possibile inserire aperture, ad esempio perché il muro è ribassato in corrispondenza della gronda o quando questo non lo consenta lo strumento urbanistico. 

Fasce di piano

I requisiti di regolarità riguardanti i maschi trovano un corrispettivo nei requisiti delle fasce di piano, ovvero la zona di muratura a cavallo di un impalcato posta fra due maschi. In pratica, il sistema Sismi.Ca assume che fra due maschi vi sia sempre una fascia di piano e questo porta ad escludere alcuni casi strutturali frequenti, non compatibili. 


 

Caso 4: maschi murari contigui, separati da un incrocio con una parete trasversale

La modellazione potrebbe infatti contenere maschi adiacenti, non separati da apertura, ma dall'incrocio con una parete ortogonale. Oppure, che vi sia necessità di considerare due maschi distinti, in contatto, per modellare differenze di spessore, di materiale o nei solai supportati. Questi casi sono in effetti molto frequenti e per tale motivo sarebbe opportuno che potessero rientrare nei limiti degli schemi semplificati. 

In effetti, l'ipotesi semplificativa assunta, di vedere la parete composta da una sequenza ordinata di pile di maschi  (2 maschi=1 fascia), semplifica il riconoscimento geometrico delle fasce di piano, ma non risolve le problematiche di modellazione di questi elementi il cui comportamento resta molto complesso, influenzato com'è da una miriade di fattori, quali le modalità costruttive, la consistenza dell'architrave, la presenza di un arco in mattoni o di pietra per la raccolta della spinta verticale, l'eventuale disassamento tra le aperture, la presenza di catene, la diversità di spessore o di materiale al di sotto e al di sopra del livello di piano.